"Noi siamo eterni, perché siamo manifestazione di Dio" (...) "Ecco perché attraversiamo molte vite e molte morti, uscendo da un punto che nessuno conosce e dirigendoci verso un'altro parimenti ignoto(... )" (...) "In alcune reincarnazioni noi ci dividiamo. Proprio come i cristalli e le stelle, le cellule e le piante, anche le nostre anime di dividono". "La nostra anima si scinde in due, e ciascuna di queste nuove entità di divide in altre due... E cosi nel giro di poche generazion, ognuno di noi si trova ad abitare gran parte della Terra" (...) "Noi facciamo parte di ciò che gli alchimisti chiamano Anima Mundi, l'Anima del mondo". "In realtà se l'anima Mundi dovesse soltanto suddividersi, si indebolirebbe sempre di più, nonostante la diffusione e l'accrescimento. Ecco perché mentre la nostra anima si divide, contemporaneamente di ritrova. E questo incontro si chiama Amore. Allorché si scinde, l'anima origina sempre una parte maschile e una parte femminile. "(...) "In ogni vita abbiamo il misterioso obbligo di ritrovarci con almeno una di queste Altre Parti. L'amore sommo, quello che le ha separate, si rallegra per l'amore che le unisce di nuovo." "E come posso sapere chi è l'Altra Parte di me? "(...) "Correndo dei rischi" "Correndo il rischio del fallimento, delle delusioni, delle disillusioni, ma non cessando mai di cercare l'Amore. Chi perseverà nella ricerca trionferà" (...) "Esiste una sola essenza della Creazione""E si chiama Amore. L'Amore è la forza che ci permette di ricongiungerci, per condannare l'esperienza sparsa in molte vite e in molti luoghi del mondo".
Tornò a guardare il cielo stellato, con lo spicchio di luna crescente - la sua preferita - che inondava di luce soave il luogo in cui si era trovata. Fu allora che ricomparve la sensazione che l'Infinito e l'Eternità procedessero tenendosi per mano, e che bastasse contemplare uno di essi - magari l'Universo senza limiti - per notare la presenza dell'altro: il tempo che non finisce mai, che non passa, che permane nel presente, dove sono custoditi i segreti della vita.
"Il suolo ha bisogno della semente, cosi come il seme necessita del suolo. Uno ha senso solo se incontra l'altra. La medesima cosa avviene per gli esseri umani. Quando la conoscenza maschile si fonde con la trasformazione femminile, nasce la grande unione magica, che si chiama Sapienza." "La Sapienza è conoscere e trasformare."
Per molti anni, mi domandai se quell'uomo fosse esistito veramente, o se si fosse trattato dell'apparizione di un angelo che Dio mi aveva inviato per rivelarmi le lezioni segrete dell'esistenza. Alla fine, arrivai alla conclusione che era davvero un uomo. Un uomo che mi aveva amato, foss'anche per un solo pomeriggio, e che in quelle ore mi aveva offerto tutto ciò che aveva serbato fino ad allora - le sue lotte, le sue estati, le sue difficoltà e i suoi sogni. Anch'io gli avevo dato ogni fibra di me stessa: ero stata la sua compagna, la sua sposa, la sua amante. Per qualche ora, avevo potuto sperimentare l'amore di una vita intera.
Nessuno può giudicare. Ciascuno conosce la grandezza della propria sofferenza, o la dimensione della totale mancanza di significato della propria vita.
E poiché conosco tutto ciò, e sono una Maestra, so anche che non scopriremo mai - assolutamente mai - la ragione autentica della nostra esistenza. Potremo arrivare a scoprire come, dove, quando e in quale maniera ci troviamo qui. Ma il perché è - e sarà sempre - un quesito senza risposta. L'obiettivo principale del Grande Architetto dell'Universo è noto soltanto a Lui, e nessun altro.
In altre occasioni, aveva sperimentato l'amore ma, fino a quella sera, esso significava anche paura. Per quanto esiguo, quel timore rappresentava una sorta di velo, attraverso il quale le era preclusa una visione totale: poteva scorgere tutto, ma non i colori. In quel momento, davanti all'Altra Parte di sé, comprese che l'Amore era una "percezione" intimamente legata i colori, qualcosa paragonabile a migliaia di arcobaleni sovrapposti.
Veronika spinse la porta della sala di soggiorno, si avvicinò al pianoforte, aprì il coperchio e, con ogni sua forza, affondò le mani sulla tastiera. Si sprigionò un accordo folle, sconnesso, irritante, che echeggiò nell'ambiente vuoto rimbalzò sulle pareti e tornò alle sue orecchie sotto forma di un rumore acuto, che sembrava graffiarle l'anima. Ma, in quel momento, era proprio quello il miglior ritratto del suo intimo.