Scritta da: Violetta Serreli
in Frasi & Aforismi (Saggezza)
Non occorre essere ebreo per essere antinazista. Basta essere un normale essere umano con un briciolo di dignità.
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Non occorre essere ebreo per essere antinazista. Basta essere un normale essere umano con un briciolo di dignità.
Quando la sorte si impadronisce del destino dell'uomo, non usa né pietà né giustizia.
Mi stupisce il numero delle persone intelligenti che parlano a favore delle armi atomiche (...) Le crescenti complessità della vita moderna, l'invasione cinetica del xx secolo, ci trovano accerchiati da gigantesche istituzioni che ci minacciano da tutti i lati, politicamente, scientificamente ed economicamente. Stiamo diventando le vittime di un condizionamento spirituale, di sanzioni e permessi. Lo stampo in cui ci siamo lasciati gettare è dovuto a una mancanza di intuito culturale. Ci siamo cacciati alla cieca nella bruttezza e nella congestione e abbiamo perso il gusto per l'estetica. Il nostro senso vitale è stato smussato dal profitto, dal potere e dal monopolio. Abbiamo permesso a queste forze di avvilupparci in un totale disprezzo delle sinistre conseguenze. Ora ci troviamo di fronte allo spettro della guerra nucleare, e siamo come pecore destinate al macello. La scienza, male indirizzata o priva di senso di responsabilità, ha consegnato agli uomini politici e ai militari armi capaci di tali distruzioni da permettere loro di tenere in pugno il destino di ogni essere vivente sulla terra. L'immensità del potere delegato a uomini la cui responsabilità morale e competenza intellettuale non sono, a dire il meno, infallibili, e in molti casi discutibili, potrebbe sfociare in una guerra di sterminio di tutta la vita sulla terra. Eppure si continua così, alla cieca. (...) Certi scienziati sembrano dei fanatici. Corrono avanti alla cieca, credendo che le loro scoperte siano sempre fonti di benessere e che la loro dottrina della necessità di sapere sia una dottrina morale. L'uomo è un animale in cui l'istinto della sopravvivenza viene al primo posto. Di conseguenza, si è sviluppato prima il suo ingegno e poi la sua anima. In tal modo il progresso della scienza è molto più avanti del comportamento etico dell'uomo.
A scuola mi insegnarono a scrivere il mio nome, Chaplin, e mi piaceva. Trovavo che mi somigliasse.
Esiste la grande famiglia di coloro che vogliono appassionatamente apprendere. Io ero uno di loro. Ma i miei motivi non erano così disinteressati; volevo imparare non per amore della cultura ma per difendermi dal disprezzo che il mondo riserva agli ignoranti. Perciò quando avevo un po' di tempo libero andavo a curiosare intorno alle bancarelle dei libri usati.
La giovinezza di Oona e il suo carattere forte non facevano altro che renderla più bella ai miei occhi. Decise che non avrebbe continuato a recitare e io pensai che finalmente avevo una moglie al mio fianco, e non un'altra ragazza che voleva fare carriera.
La realtà delle cose non sta mai in ciò che vedi, né tanto meno in ciò che sogni. La realtà delle cose sta in quello che senti, mentre vedi e mentre sogni.
A volte le persone riescono a incastrarci proprio quando siamo sicuri di essere liberi.
Non si ride dell'amore che una persona può provare per un animale. Quando lo vedi crescere, ci giochi, lo rimproveri, lo trovi ad accoglierti a fine giornata è l'amore pari a quello per un figlio. Si è genitori, con le stesse gioie e gli stessi dolori. Quando è su un lettino di ospedale - immobile - perché ha bisogno di cure e ti guarda, è tuo figlio in quel momento. E non c'è niente altro che una madre possa fare che pregare con tutto il cuore che quell'angioletto non voli via.
Intellettualoidi amanti di termini vaporosi e vuoti di anima, che concepiscono frasi strutturate. Ironici come un lavandino e possessori di un senso dell'umorismo pari a quello di un feltrino perso tra batuffoli di polvere. Scrivono "ispirandosi a..." e riempiono il loro ego vantando la conoscenza di questo o quel letterato. Solitamente saccenti censori degli umani sentimenti, così banali per menti raffinate come le loro, e sono talmente convinti che il libro sia vita, che dimenticano che la vita è fuori dai libri, e che se non si confrontano con le umane miserie, fino a sprofondare talvolta anche nel patetismo, potranno conoscere mille letterati, ma non sapranno mai conoscere sé stessi.