Commenti a "Siamo stanchi di diventare giovani seri, o..." di Pier Paolo Pasolini
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postato da Sir Jo Black, il
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postato da charles, il
ma perchè lei pensa che chi va controcorrente, decide di andarci quasi come fosse una sorta di scelta modaiola mondana... dal fine zomberiano?.... no no... quelli come bukowski... erano altra cosa... era UNA cosa.... si fa quel che si è ( o quasi)...
e comunque oggi molti vanno controcorrente... anzi, credo che oggi il ribelle sia diventando il conformista :))).
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postato da Sir Jo Black, il
Anche da queste parti trovo interessante il commento di Giuseppe, anche se non condivido il suo moto contro il "buon" Bukowsky.
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postato da Sir Jo Black, il
Bene caro Charles, allora ci siamo capiti male!!!
Anche a me molta di questa umanità mi sta sul ca22o! ... Però qualcuno posso anche salvarlo!
Forse quest'umanità ha ancora qualche piccola speranza di smetterla di camminarci sugli 2ebedei!
Ciao!
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postato da Giuseppe Freda, il
A me la frase sembra comprensibilissima senza bisogno di andare a pescare chissà quali pensamenti di filosofia teoretica. Il giovane serio è quello "omologato": allora in giacca e cravatta, oggi in gessato scuro e 24 ore. L'omologato suo malgrado è contento per forza, mentre il non "omologato", è criminale o nevrotico: oggi ancor più di allora. Ciò che segue è una rapida descrizione dell'universo del non omologato.
Ma il discorso a questo punto diventa estremamente serio. Ripensando a una frase di Bukowski che ho appena finito di commentare, ritengo che il "non omologato" debba REAGIRE, e non nevrotizzarsi o criminalizzarsi da solo. Alcool, droga, maleducazione, odio sociale sono un sicuro indice di emarginazione: è proprio ciò che questa società malata desidera fare di chi va contro corrente. Quando vedo di queste cose, divento una bestia: chi va controcorrente deve tentare di invertire il corso della corrente, non lasciarsi trascinare alla deriva. Altrimenti sarà la fine e avranno vinto loro.