Commenti a "C'è una grande differenza tra vivere e..." di Donatella Fantauzzi
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postato da Donatella, il
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postato da Donatella, il
In una libreria mi attirano in una maniera impressionante quei libri rilegati ancora alla vecchia maniera con sopra un dito di polvere.... e immancabilmente dentro alcune volte ci trovo un tesoro.
Tra le cose che ho cercato di trasmettere a mio figlio c'è stato proprio l'amore per la lettura, da piccolo invece delle solite pistole, fucili o sempre cercato di mettere un libro fra le sue mani ed il tempo mi ha dato ragione.... ultimo libro che ha letto e che tra l'altro mi ha consigliato di leggere "due di due" di Andrea de Carlo, (mi ha detto "mamma ci sono molte verità su noi giovani in questo libro, leggilo e capirai tante cose).
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postato da Nietzsche87, il
Non importa che titoli di studio avete, io ho una laurea triennale in storia e vi posso assicurare che di beceri ignoranti e raccomandati ne ho conosciuti in università... anche tra i professori. Al liceo non ne parliamo; ero uno tra i peggiori della classe perchè non avevo stimoli. Era un ambiente troppo autoritario e non si spingeva i ragazzi a far andare il cervello, ma ad omologarli. Andare al liceo era una perdita di tempo per me e si può dire che l'abbia fatto da autodidatta. La soddisfazione di bocciarmi non se la sono tolta. Per non parlare delle fesserie che ho sentito in 5 anni! La più grossa è stata: Cristoforo Colombo è andato in America per portare il Cristianesimo. Lo studio deve essere qualcosa di spontaneo e utile; si può avere anche 20 lauree con 110 ed essere ignoranti come bestie. Contano molto di più i fatti, i voti sono solo numeri.
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postato da Maperfavore!, il
In una stanza, per quanto ben illuminata, c'è sempre un qualche angolo che resta in ombra: lì una torcia può servire.
E' anche vero però che alcune stanze, oltre ad essere illuminate, sono anche desolatamente vuote...