Commenti a "Ciò che ai miei occhi è giusti ai tuoi può..." di Kyra Li Hartmann
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postato da Giuseppe Freda, il
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postato da sbruffoncello, il
Paura di farsi una risata in un momento serio....
paura che tanto questi discorsi passano come tutte le cose
paura che tra il giudicato e il giudicante non c'è differenza
paura del virtuale da compatire
paura della generosità di sir jo che chiama qualcuno
che non ha voluto partecipare..
paura
paura
paura...
ma sempre voglia di vivere.
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postato da Giuseppe Freda, il
Beh, a Kyra tu ed io abbiamo almeno dato una risposta. Gli altri mi pare abbiano detto: attieniti al più stretto conformismo delle regole usi e costumi del tuo paese.
Il che per una persona a cavallo tra più culture e tradizioni non credo sia proprio la cosa più indicata.
Nè credo che il conformismo sia, per parlare ai giovani, o almeno per farne degli esseri liberi, l'alfabeto più indicato.
Loro, quando parlano di giusto e di sbagliato, fanno sul serio, mica per scherzo come tanti di noi.
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postato da Sir Jo Black, il
Sbr*uf*fy caro, sbagli! Io sono st*up*efa*tto che nel III millennio siamo ancora a stabilire se le regole provengono da una tale altezza per cui noi poveri mo*rt*ali non possiamo nemmeno pensare di modificarle, ovvero siamo noi che facendole possiamo anche disfarle o rifarle!!! ...
Quindi qualcuno che riesce a rimanere stu*pef*atto c'è ancora! ... il problema è trovare il ri*di*co*lo!!!
;)
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postato da Giuseppe Freda, il
Sai come si chiama questo, Sir Jo? Si chiama paura.
La paura è una delle principali causa di discordia.
Esistono infinite forme di paura. paura dell'altro, paura del diverso, paura della vita, della mo*rte, paura di tutto e di tutti...
Chi ha paura però va compatito, non giudicato, anche se è lui a giudicare.
Certo, è molto difficile essere sempre comprensivi quando nessuno comprende te. Ma col tempo ci si fa l'abitudine.