Commenti a "Ciò che ai miei occhi è giusti ai tuoi può..." di Kyra Li Hartmann
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postato da Sir Jo Black, il
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postato da giosc, il
Se non si è nella stessa lunghezza d'onda è difficile ascoltare perchè nemmeno ci si sente.
Non si può farci nulla, solo rendersi conto che non si arriva da nessuna parte.
Riguardo al concetto di libertà abbiamo punti di vista molto diversi....se si appartiene ad un gruppo per me, segui le regole del gruppo! La libertà che intendi tu, secondo il mio punto di vista, è portare il gruppo alla disgregazione!
Non mi piace sinceramente! Idee si possono avere ma, poi ci devono essere regole comuni, altrimenti è il caos!Se per me è giusto questo e vado per la mia strada e per te è giusto quello e vai per la tua, tutti andiamo in giro a zonzo senza fare nulla di concreto.
Simpatie ed antipatie ci stanno e penso sia giusto che ci siano, sempre per la mia scala di valori ed accetto, di non essere simpatica a qualcuno, anche se a volte me ne dispiaccio.
Come vedi per quanto andassimo a discutere le nostre regole di vita sono differenti, Giuseppe....io e te non possiamo stare nello stesso gruppo a meno che non mettiamo tra di noi delle regole per non lederci a vicenda!
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postato da Giuseppe Freda, il
E allora, Giosc, per iniziare a rispondere al tuo commento numero 48, eliminiamo subito il campo da un equivoco in cui mi pare tu sia caduta riguardo al brano di Isaia che ho citato.
La mia citazione, infatti, non riguarda persone o fatti in particolare, ma si riferisce strettamente al contenuto della frase che stiamo esaminando. L’autore infatti si chiede: “in fondo sappiamo davvero cosa è giusto e cosa è sbagliato? Chi può definire tutto con certezza se nessuno di noi sa davvero cosa sia giusto fare o no?”
Orbene, con quella citazione di Isaia, CHE HO RIVOLTO SOLO -ATTENZIONE- AI CREDENTI, volevo significare che chi è credente non può farsi portatore di un relativismo etico, ma dovrebbe ben sapere ciò che è bene e ciò che è male: altrimenti Isaia che gli scaglia a fare l’anatèma? : ))
Quanto ai non credenti, sono invece d’accordo con tutto ciò che dice Sir Jo, ed in particolare con ciò che dice al commento 25, checché ne pensi l’ “amico” del commento 31.
E dunque: chi non è credente, può pensarla come vuole; ma chi lo è, non può fare il relativista. Glielo vieta Isaia.
Questo il ristretto ambito della mia citazione del profeta.
Se poi qualcuno è credente e fa il relativista, beh, riveda le sue posizioni: o relativista, o credente.
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postato da Sir Jo Black, il
Infatti non ho detto che le regole non servono!
Ho detto che non sono la verità assoluta.
Ho anche sostenuto, semplicemente, che non vanno accettate per verità e che se non sono accettate vanno combattute.
Ho detto che il combattere ciò in cui non si crede e non si accetta (regole e quant'altro, ma soprattutto regole) e ciò che ci porta ad evolvere.
Cosa che a voi non piace, mi dispiace!
A me di evolvere discutendo piace, nel dialogo è la luce!
Accetto le scuse, ma ti dico che non amo aver chiusi i discorsi in quel modo! Non gradisco essere trattato come lo scemo del villaggio ... Io non accetto per niente il sentirmi dire: "La ragione se la prendono i fes*si"... anche perchè non dico di avere ragione, ma di avere delle idee!
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postato da giosc, il
comm. 18 Sir Jo
Non mi venite a raccontare che tutte le regole sono verità perchè non sarò mai d'accordo.
Comm.n. 7 Giosc
Sir Jo, mi permetto di farti notare che da che mondo è mondo le comunità vivono di regole non di verità....se scavi troppo potresti perdere le unghie e cadere dentro al buco nero..... non riuscendo più a vedere la luce!
Commento n. 3 Gaetano:
Sir Jo non so se esistano verità assoluta ma la civiltà si basa su regole (che presuppongono una condivisione su valori).
quindi verità relative esistono di certo.
Rileggiti questi passaggi SirJo e poi dimmi cosa nei trai, poi mi scuso con te per non avere usato le parole giuste!