Commenti a "Il "mai" e il "per sempre" sono tempi infiniti..." di Silvana Stremiz

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postato da , il
Cataldo, legga bene i commenti precedenti...
Ha espresso la mia identica opinione...  : )))
Comunque, la ringrazio di avermi dato ragione.
(Ma come lo vuol fare, il polemista, se poi si fa infilzare come un pollo allo spiedo??  : )))
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postato da , il
Rispondo a Giuseppe, perché a questo punto credo che abbia ragione:

Sì, per gli errori di  distrazione che possono capitare a tutti, dobbiamo ringraziare e correggerli, altrimenti diventa strafottenza e presunzione. Ben vengano allora le osservazioni pubbliche.

Quindi dico che la frase corretta dovrebbe essere:

Il "mai" e il "per sempre" sono tempi infiniti che non possono appartenere all'uomo..

(quindi virgolette messe al posto giusto, se proprio vogliamo metterle, e quella che è una congiunzione (e), nella frase è scritta come verbo essere.

A parte tutto questo, trovo la frase senza senso. Mi dispiace Silvana e se ti offendi, cancellami pure. A me piace la sincerità e accetto anche volentieri le eventuali osservazioni degli altri che fanno "crescere".
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Vorrei fare una piccola osservazione ai miei “amici”: vi divertite a fare osservazioni su chi fa qualche errore di distrazione e non commentate seriamente i concetti delle frasi inserite.
Per gli errori da far correggere e per non provocare brutte figure all'autore distratto, ci sono anche i messaggi privati.
3
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Giuseppe, hai inserito il tuo commento prima del mio!
Comunque il mio consiglio (in riferimento alle correzioni pubbliche o private) era appunto un consiglio, non un obbligo.
Credo che Silvana, appena si accorgerà della distrazione nel postare la frase, rimedierà correggendola.
Saluti.
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In queste poche parole la lingua italiana scritta... non è ben trattata, e mi spiego:
- Le virgolette iniziali dovrebbero comprendere la sola parola "mai", e non anche l'articolo "il", perché è solo "mai" la parola da contraddistinguere.
- Messe le virgolette a "mai" (che si potrebbero anche non mettere, senza problemi, posto che l'articolo "il" che precede l'avverbio già lo soggettivizza, contraddistinguendolo quanto basta), bisogna però metterle anche a "per sempre". Non si comprende infatti il perché di una disparità nel trattamento;
- Il significato della locuzione "il mai è per il per sempre" sarebbe forse meglio espresso dicendo, semplicemente: "Il mai è per sempre", o "per il sempre"... ma in ogni caso, trattandosi di prosa e non di poesia, ci vuole un punto o almeno un punto e virgola dopo la parola "sempre", giacché cambia la persona del verbo essere (terza plurale da terza singolare) ed occorre evidenziare con la pausa di punteggiatura il mutamento del periodo e del soggetto (che è il sottinteso "essi");
- Infine, il mai ed il sempre non "sono" tempi, per il semplice motivo che sono avverbi, e di un avverbio non si può dire che E' un tempo,ma semmai che riguarda un tempo, o lo richiama.
Conclusione: scrivendo Il "mai" ed il "sempre" riguardano tempi infiniti che non possono appartenere all'uomo. si dice la stessa cosa in un italiano corretto e più comprensibile. Oppure, volendo spostare l' l' "accento" sul mai, come mi sembra di capire dalla frase: Il "mai" è come il "sempre": riguarda un tempo infinito che non può appartenere all'uomo".
     Io, per parte mia, mi auguro che venga compreso lo spirito in cui esprimo questi pareri: essi sono dettati esclusivamente dall'amore della lingua italiana.
     Relativamente, Paolo, al consiglio che mi davi tempo addietro, di esplicitare questi rilievi in messaggio privato e non in commento pubblico, non lo ritengo utilmente praticabile, per tre motivi:
1) perché chi inserisce una frase in questo sito è un autore che scrive per il pubblico, non per se stesso; ed in quanto tale non ha bisogno di miei consigli privati, che potrebbero anche apparire una indebita interferenza nell'atto creativo, che è fatto sia di pensiero che di forma espressiva del medesimo;
2) perché tentativi operati in precedenza in tal senso (non in verità con Silvana)  non hanno conseguito alcun risultato di modifica di testi di cui era invece necessaria una generosa revisione;
3) perché l'esplicitazione in commento di una serena disamina critica sia sulla forma italiana che sul contenuto della frase giova a tutti, massimamente ove riguardi frasi di autori di un certo successo, che in assenza potrebbero, nel bene o nel male, fare "scuola".
    Nel pensiero, la frase reca un profondo contenuto di verità. Il mio voto è 1 per la lingua italiana, 10 per il pensiero. Media 5,5. La trovo a media 4,5 in due voti... e dunque, sia pur di poco, incremento la media. : ))
    Sono certo che Silvana, cui va tutta la mia simpatia e la mia stima, non seguirà un recente cattivo esempio e non cancellerà questo mio modesto  lavoro di commento alla sua frase.

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