Commenti a "Ho fiducia nel mistero, perché è dal mistero..." di Giuseppe Freda
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postato da Giuseppe Freda, il
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postato da Sir Jo Black, il
Il mezzo di indagine non è la sola razionalità, ma la ragione. Anche le emozioni hanno la loro ragione. Anche l'istinto aiuta l'indagine. Ma credo che alla fine di una ricerca ci debba essere sempre la dimostrazione che 1+1=2 (in notazione decimale).
Per gioco, tempo fa, mi chiedevo se esistesse una dimostrazione matematica che 1+1=2, in effetti (adesso non la ricordo) so che c'è anche questa. La mente umana è in grado di dimostrare anche ciò che appare ovvio ...
Anche l'ovvio non esiste se non dimostrato. Quindi è importante dimostrare anche che noi esistiamo.
La dimostrazione che noi esistiamo non credo sia nel banale dire che esistiamo perché vediamo e sentiamo (per quanto io stesso abbia affermato ciò). Sarebbe esercizio interessante dimostrare la nostra esistenza per altri versi: "Cogito ergo sum" è uno che conduce ad un altro interrogativo: io penso, quindi sono ed esisto perché percepisco; ma esistiamo anche perché agiamo, agire è cosa che comunque si riconduce al pensare (almeno nella maggior parte dei casi). Modifichiamo il nostro intorno ed il nostro stesso pensare pensando ed agendo, questo significa che esistiamo?
Ma il nostro pensare cos'è? Da dove sorge? C'è un intricato sistema di collegamenti neuronali che ci fa pensare, che ci spinge ad agire per vivere ed è così sofisticato da percepire la propria esistenza e la sua complessità. Ill nostro esistere è funzione di questo?
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postato da Sir Jo Black, il
I misteri sono cosa che stimola l'intelletto. In ciò c'è la delizia del pensiero. Lo scoprire, il cercare di sapere, in cui alcune menti (non tutte - altre si accontentano del mistero) trovano il pane, è ciò che allontana un mistero avvicinando il prossimo. Penso, quindi, che il mistero non è eliminabile all'occhio della mente che cerca. Anche indagando sui misteri del sé vale lo stesso principio.
Spesso mi sono detto: "Se il mistero è alla fine di ogni nuova conoscenza alla fine ci sarà sempre un mistero o riuscirà la nostra mente a stabilire un punto in cui il mistero non campeggi più?" ... Ad oggi continuo a rispondermi che noi esseri finiti non possiamo far altro che seguire la scia di granelli che costituiscono un sapere che è sempre più chiaro un singolo non possa contenere ... miliardi di scoperte davanti a noi che conducono a nuovi misteri.
Mi sono detto anche: "Se ogni cosa scoperta conduce ad un nuovo mistero allora, un giorno, il nostro sapere divergerà su tanti misteri o convergerà su uno solo?"
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postato da Giuseppe Freda, il
Io invece, come ho detto,sono molto scettico sulla possibilità che la sola razionalità umana possa risolvere certi problemi. Non siamo fatti di sola razionalità, Vincenzo, e oltretutto la nostra intelligenza è solo parziale ed embrionale, come comprovato dal fatto che è variabile da individuo a individuo, e in via di accrescimento per la specie in generale.
Alla stessa maniera che per nuotare occorre usare sia le braccia che le mani che le gambe che i piedi, per sentirsi a proprio agio nell'Universo occorre a mio avviso utilizzare, senza mutilazioni, TUTTE le nostre caratteristiche e facoltà: non solo quelle razionali, ma anche quelle percettive, quelle affettive, quelle sensitive, nella ricerca di un VERO CONTATTO con il tutto che ci circonda.
Non sottovaluto dunque il pensiero e la ragione; ma non è l'unica freccia al nostro arco, e neanche, forse, la migliore.
Io non so se ti sia mai capitato di conoscere persone di elevatissima intelligenza, ma di scarsissima levatura morale. Bene, se ne hai conosciute, come ritengo tu ne abbia conosciute, puoi comprendere, almeno in parte, ciò che intendo dire.
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postato da Giuseppe Freda, il
Da quanto sopra detto, caro Vincenzo, risulta per Noi (col maiuscolo, come lo scrivi tu:), che tu e Sergio, malgrado la vostra professione di ateismo, mi precederete nel regno dei cieli: giacché io sono cristiano e non sono santo, nel che è indizio di una gravissima incoerenza che a voi non è imputabile.