Commenti a "Ho fiducia nel mistero, perché è dal mistero..." di Giuseppe Freda
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postato da Giuseppe Freda, il
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postato da Giuseppe Freda, il
E sai dove è il problema, Vincenzo? Il problema è nell'adeguamento delle azioni e della vita alle proprie idee, cioè il problema è la coerenza.
In questo senso, io ritengo preferibile un VERO e COERENTE "peccatore" ad un FALSO santo. Perché chi è vero e coerente, se muta idea, muta anche lui. Mentre chi è FALSO, lo è inveteratamente anche con se stesso, giacché si crede "vero" e "giusto", e dunque se anche dovesse mutare opinione, rimarrà lo stesso di prima.
Nel che è il senso di quel famoso brano del vangelo, in cui Gesù, rivolto a scribi e farisei, dice loro che pubblicani e prostitute li precederanno nel regno dei cieli.
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postato da Giuseppe Freda, il
Certo che il mistero sono (anche) io e siamo noi. Ciascuno di noi, e anche noi insieme. Insieme però possiamo pensare, analizzare, confrontare, ma non risolvere. Perché a mio avviso la soluzione non è nel capire, ma nell'essere, e di conseguenza nel giungere a percepire come semplice e naturale ciò che prima era mistero.
Solo la VITA e l'AZIONE, che sono ESSERE, possono squarciare i veli del mistero. Esso, invece, si comporta col pensiero come una pallina di mercurio: se tenti di afferrarla, si sposta più avanti, o addirittura si moltiplica in due o più palline diverse.
Perciò dico sempre che non conta ciò che pensiamo o ciò che diciamo, ma ciò che SIAMO. E la via del progresso in ciò che SIAMO è insieme più semplice e più faticosa della via sul cammino della "conoscenza". Più semplice, perché per percorrerla non occorre essere scienziati, ma solo esseri umani; più faticosa, perché semmai, in un'intera vita, si riesce ad andare avanti solo di qualche... centimetro. Se pure vi si riesce.
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postato da Giuseppe Freda, il
Mi chiedi cosa sia il mistero...
Il mistero sei proprio TU, Vincenzo.
Se poi non percepisci di essere un mistero a te stesso, il mistero si infittisce, non si risolve... :))
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postato da Violina Sirola, il
Forse sarebbe meglio semplificare
e non chiederci il perché
non c'è un fine ultimo