Ma questo è naturale. Anche per ottenere la fusione nucleare è necessario fornire energia, per poi farne liberare infinite volte di più. Ciò non esclude però che, ai nostri fini, possiamo tranquillamente asserire che energia e materia (cioè massa) non sono due cose diverse, ma sono sempre e solo energia che si presenta in due stati diversi.
Ai fini quindi di comprendere quale sia lo "stato dell'arte" circa la realtà fisica, e in particolare circa il nostro concetto di tempo, il risultato che conta non è l'individuare in quali e quanti stati si possa presentare la materia (o meglio l'energia) in dipendenza delle sollecitazioni energetiche che può ricevere (questi stati sono numerosissimi), ma l'aver compreso (e questo lo dobbiamo alla relatività ristretta di Einstein) che la massa (la quale è praticamente energia "solidificata") è in grado di deformare lo spazio-tempo, e quindi il tempo, fino a farlo rallentare oltre ogni "verosimiglianza".
E' poi naturale che la nostra sopravvivenza fisica è legata al poter evitare in ogni modo di essere risucchiati dall'orizzonte degli eventi di un buco nero, e a tante altre circostanze molto meno astruse e drammatiche (basterebbe che la temperatura del pianeta salisse o scendesse di pochi gradi centigradi per mettere in gioco la nostra stessa sopravvivenza).
Vero è anche che l'evolversi nostro e degli eventi è connesso al tempo, stamattina per me evolutosi in un appuntamento di cui avrei fatto volentieri a meno. Vero è, ancora, che con ogni probabilità non sperimenteremo mai di persona il rallentamento del tempo previsto dalla teoria della relatività. Tuttavia la teoria della relatività la sperimentiamo giorno per giorno nella tecnologia attuale, che senza di essa non sarebbe possibile. E, sopra tutto, non possiamo prescindere da essa (e da tutto ciò che le ha fatto seguito) se vogliamo formarci una corretta concezione del mondo e dei fatti.
L'affermazione "il tempo non esiste", titolo della lectio magistralis che ti ho proposto, va letta in questo ambito, unitamente all'affermazione "il tempo siamo noi", che Rovelli fa nel quarto capitolo del suo discorso. Ciò a dimostrazione che il tempo, che lo si voglia o no, è una nostra percezione: è un qualcosa di soggettivo. Alla stessa maniera in cui è soggettiva la nostra intera percezione della realtà: come dimostrato, ad esempio, dalla minima estensione della "finestra elettromagnetica" che il nostro occhio è in grado di percepire, e, a livello ancor più sconvolgente, dalla comprovata esistenza di un macrocosmo e di un microcosmo che solo raffinati strumenti ci hanno posto in grado,e solo in minima parte, di rivelare.
Credere che sia finita qui la serie delle "cantonate" cui la nostra imperfetta percezione ci espone, ti pare credibile? Sai quante cose ancora ci sono che non percepiamo, e che neanche i nostri più raffinati strumenti sono in grado di rivelare?
L'esistenza dello spirito come realtà psichica ed energetica sottostante all'inganno della realtà materiale potrebbe essere una di queste cose. Cose che peraltro da millenni tanti asseriscono di percepire, venendo tacciati di illusione, di menzogna o di follia... : )
Nessuno che abbia una mente scientifica, ne tantomeno io, intende la scienza come una cosa definitiva. La scienza, come penso anche gli ambiti non scientifici della vita, sono continua ricerca.
Io non ho negato nulla di quello che dice Amaldi, Einstein o altri grandi fisici. Ho solo sottolineato che le forme che conosciamo di materia ed energia interagisco tra i loro stati ... Sono cose distinte perché sono stati diversi. L'acqua può avere forma liquida, solida e gassosa, sempre acqua è, ma non puoi gestire le tre forme nello stesso modo ...
Gli acceleratori usano energia per accelerare particelle di materia!!! Come vedi lo "stato energetico" interagisce con lo "stato materia" ...
Il Sole produce energia "bruciando" gli avanzi di materia che si trasforma ...
Lo scorrere del tempo non è uguale in tutto l'universo perché dipende da come e quanto sia curvato lo spazio tempo, così sosteniamo oggi ... Ma continua ad esistere l'evolvere e questo evolvere è comunque la base che noi usiamo per calcolare una cosa che chiamiamo tempo. A questo punto possiamo dire che l'idea di tempo è astratta e dipendente da altri fattori fisici ... e che continueremo a sfruttarlo per continuare ad incasellare gli eventi ...
Ora però ho un appuntamento: l'orologio mi chiama, devo andare. Come vedi, non nego l'esistenza del tempo... : )))
Ma tornerò presto.
Frattanto, tenta di aprire la tua mente alle conquiste della Kabbala. Anzi, per essere più precisi, della Kabbalah. : )))
Ancora pochi concetti in risposta alle tue deduzioni.
1) Non nego la validità della scienza. Dico solo due cose: a) la scienza è un edificio in perenne costruzione. Il giusto atteggiamento è la ricerca, non il ritenere acquisiti taluni risultati parziali, perché i progressi fondamentali della scienza avvengono di solito per salti, e ad ogni salto bisogna ristrutturare l'intero edificio faticosamente costruito in precedenza; b) è folle ed oscurantistico ritenere che la scienza, la quale per sua natura è idonea a fornire mezzi e non fini, esaurisca la verità sulla REALTA'. LA realtà, infatti, è fatta non solo di mezzi, ma anche e soprattutto di fini, per il semplice fatto che noi siamo parte della realtà, ed agiamo in vista di obiettivi, nonsolo in virtù di mezzi. Esiste al riguardo un oscurantismo (pseudo)scientifico che è molto peggiore di ogni oscurantismo. Dovesse sempre andare avanti così, meglio la Kabbala che la scienza... : ))
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