Commenti a "Il futuro è adesso, non domani." di Giampiero Piovesan
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postato da Giuseppe Freda, il
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postato da Sir Jo Black, il
Domani ti risponderò ad altro però ti faccio un'osservazione, se riscaldi l'acqua che succede, se riscaldi i gas che succede ... se riscaldi il ferro che succede ... Ti assicuro che dire che l'energia fornita alla materia le permette di cambiare stato non è un eresia ... E' una realtà fisica!
Materia ed energia non sono la stessa cosa, non lo ha mai detto nessuno!!! E=mc² non è un equivalenza, è un equazione!!! ...
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postato da Giuseppe Freda, il
Ammettere che la nostra percezione "del tempo" sia "diversa dal reale" significa rimanere legati all'idea che il tempo esista. Esso invece proprio non esiste: è una nostra proiezione, allo stesso modo in cui lo è lo spazio. Mi rendo conto che questo possa risultare strambo, ma lo è allo stesso modo in cui potrebbe apparire stramba, a un uomo del medioevo, l'idea che la Terra sia rotonda, e che nel contempo agli antipodi la gente non cammini a testa in giù.
Ipotizzare poi che "a consentire i cambiamenti di stato della materia sia l'energia che la eccita", è una vera e propria contraddizione in termini, anzi una vera e propria eresia scientifica, se è vero - come è vero - che materia ed energia sono la stessa cosa.
CHE COSA però siano, questo ancora non lo sa nessuno.
E allora? E allora stanotte dormirai, e sognerai. Sognerai luoghi e fatti che non esistono. Sognerai storie che al risveglio ti appariranno inverosimili. Sarai per alcune ore - solo ed esclusivamente - soggetto: soggetto creativo, privo di condizionamenti "obiettivi", di ogni legame con la "realtà". Potrai volare, spostarti in un istante da un luogo all'altro, incontrare m0rti, o anche persone che nel sogno conosci ma poi, al risveglio, ti appaiono del tutto sconosciute. Potrai essere contento o scontento di cose, fatti e situazioni "inesistenti". E tutto questo, senza tempo alcuno.
Poi, per decenni, sperimenterai le catene del risveglio, finché un giorno ti addormenterai e non ti risveglierai più. E sarà la fine di te, forse; ma sicuramente la fine del TUO tempo. Cioè, dal TUO punto di vista, la fine del tempo.
Poi ci saranno altri milioni e miliardi di anni senza di te e senza che tu te ne accorga, e pressoché infiniti sacchi vuoti che "di tempo in tempo" si riempiranno di coscienza e poi se ne svuoteranno, rimanendo privi di "vita" e di "tempo". Finché l'entropia, o il big crunch, o chissà quale catastrofe spazzerà via tutto e tutti.
E allora il tempo finirà per tutti, perché non ci sarà più nessuno a crearlo; e finirà con esso anche lo spazio, e con essi la "scienza", perché nessuno più ne avrà bisogno.
Cosa rimarrà? Non la storia, perché nessuno più ci sarà a poterla leggere. Non il vuoto o il nulla, perché non può rimanere ciò che per definizione non esiste.
... se la materia non ha speranza se non quella della fine, quale speranza potrà mai da sola avere la scienza, che per sua stessa vocazione si incatena ad essere scienza della sola materia, senza neanche sapere COSA è la materia, e cosa l'energia?
Quando il mio cane era ancora vivo, e giovane, si divertiva a girare in tondo per mordersi la coda. Una visione solo "scientifica" della realtà pone in essere, in pratica, la stessa operazione. Con la grave pecca, però, con queste prospettive, di non fare nulla, ma proprio nulla di divertente.
Se viceversa ipotizziamo che matrice dell'universo sia la coscienza, e non la materia, e che quindi la coscienza preesista alla materia, la pervada, la insemini rifrangendosi in miriadi di soggettività, e poi della materia si liberi raccogliendo, proprio come nel raccolto del grano, infinite nuove soggettività sempre più pure, consapevoli e libere di scorie, si aprono alla nostra mente orizzonti infiniti, affascinanti, e - quel che più conta - infinitamente divertenti.
...Chissà... forse, dopo le conquiste dell'homo sapiens, la nuova frontiera dell'evoluzione sarà il predominio dell'homo ludens. Per arrivare poi all'homo ridens, e, come apice di ogni perfezione, all'homo sbellicans: condizione cui non posso negare di essere molto, ma molto vicino. : )
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postato da bluedeep, il
Il sorriso è un segno sintetico ( non ho tempo, sto cucinando del pesce abissale, br utto quanto mai, ma buonissimo) per dimostrare la mia personale gratitudine ad entrambi, Sir e Pino, per gli interessanti e gradevoli commenti cui vorrei poter partecipare, seppur, certo, più goffamente di voi, amici, nell' apportare un po di consapevolezza di ign oranza verso questioni così affascinanti :-)
Salutoni ad entrambi.
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postato da bluedeep, il
Il sorriso è un segno sintetico ( non ho tempo, sto cucinando del pesce abissale, brutto quanto mai, ma buonissimo) per dimostrare la mia personale gratitudine ad entrambi, Sir e Pino, per gli interessanti e gradevoli commenti cui vorrei poter partecipare, seppur, certo, più goffamente di voi, amici, nell' apportare un po di consapevolezza di ignoranza verso questioni così affascinanti :-)
Salutoni ad entrambi.