Commenti a "C'è un unico errore innato, ed è quello di..." di Arthur Schopenhauer
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postato da Klara Erzsebet Bujtor, il
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postato da Rossella Porro, il
no io intendo proprio che l'esistenza è proprio la ricerca di qualcosa....che semplicemente la si chiama felicità....ma che più realisticamente è il compimento della propria vita.....quaNDO SI DICE ESISTIAMO PER ESSERE FELICI...SI INTENDE CHE L'UOMO PER NATURA RICERCA IL PROPRIO BENE...LA REALIZZAZIONE DEL Sè.....
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postato da Rossella Porro, il
certamente non esistiamo per essere tristi ....io credo che esistere per.....vada inteso come esistere per tendere a qualcosa....ed è logico...che l'uomo ricerchi...la felicità..intesa come soddisfazione .come compimento della propria vita ...o meglio...persegue la serenità...giacchè la felicità...dura un attimo....si perde e si ritrova facilmente dietro l'angolo...
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postato da Giuseppe Freda, il
IO sono uno di quelli dell'errore innato: credo, anzi sono certo, che ogni essere vivente è nato per essere felice.
Non certamente su questa Terra, però.
Ma TUTTI prima o poi lo saranno.
Voto alla frase di Schopenhauer: zero.
Chiedo scusa per il delitto di lesa maestà.
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postato da Nietzsche87, il
Per natura gli umani sono dei tossicodipendenti cronici, tutti! nessuno escluso! Tutti hanno un qualcosa da cui dipendere che non li renderà mai liberi. Esistono droghe materiali legalmente, socialmente e moramelte non accettate; ed esistono droghe ideologiche che vengono riconosciute. Le più gettonate tra queste sono: Religione, ottimismo, altruismo, amore e infine la signora "Felicità", che potrebbe essere una conseguenza di quelle precedentemente elencate.
In pratica: la felicità è solo una bella illusione qualcosa che momentaneamente ci fa stare bene come una droga e abbiamo una costante crisi di astinenza che dobbiamo cercarla. Sarebbe molto più logico e meno da ingenui cercare di vivere tenendo la sofferenza al minimo o vivendo senza bisogno di ideali fittizi. Dato che viviamo sulla terra, in una realtà terrena viviamocela e amiamola, invece di ripudiarla per qualcosa che non esiste per un miraggio, per una diceria, per ciò che non dura. La felicità può esistere ma le persone sbagliano il modo di cercarla e la maniara per interpretarla.