Commenti a "I poeti sono gli unici che riescono ad..." di David Kumada
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postato da fredastaire, il
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postato da fenix, il
..essendo stato uno dei primi a commentaree forse a interpretare parole, diversamente da come ora, vengono così ardentemente difese..mi sento di dover chiedere, quale distinzione porta davvero, all'essere degno o "illuminato" affinchè parole, vengano comprese da tutti? Visti i numerosi commenti, e il quasi tattico tempo per la risposta...
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postato da Giuseppe Freda, il
Amici, venite tutti qui: David Kumada ha risposto, ha risposto lungamente, ed è dunque necessario a questo punto analizzarlo e vivisezionarlo!! : )
Personalmente, David, rimango ammirato della tua chiaroveggenza nell'includermi, sia pure al 5° ed ultimo posto, nella schiera dei pazzi furiosi come Leonardo, Michelangelo, Dante e Leopardi. Poiché nulla conosci di me, devo dirti che "non la carne e il sangue te l'hanno rivelato"; e dunque accolgo di buon grado l'allocuzione "compagno di sventura", che in verità per svariati motivi mi calza a pennello.
"Chi è causa del suo mal pianga se stesso", te lo ha detto mai, la signora Rosa? E il fatidico "Ce l'hai voluto tu"?
Sursum corda: per ogni povero ed insignificante buono a nulla il bello deve ancora venire !!!
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postato da David Kumada, il
Che il Fato vi assista, cari compagni di sventura.
Casualmente, abbastanza spensieratamente a dire il vero, accendo il computer e per puro svago, per perder tempo in modo futile (per non usare un termine piu consono che inizia per C e termina in AZZEGGIARE) digito il mio nome su google per vedere cosa mi riserva in sorte la rete. Ed ora so, io so! cosa intendeva dire il mio amico, il Dott. Frankestein, quando esclamò alquanto drammaticamente, “(censura)!!!!!!!!Ho creato un mostro!”.
Bene allora, cari colleghi armati di ostracon, prendo posizione sulla mia personale gogna cibernetica qui tanto amorevolmente da voi allestita, un piede lì, una mano qui, catenaccio al collo, elettrodi a posto, mentre chino il capo cosparso di cenere e scopro mio malgrado quanto temibili siano gli effetti dell’essere politicamente scorretto in un quadro sociale come quello super igienizzato, plurivaccinato, artificialmente immunodepresso dell’Italia del 2012.
E dire che a suo tempo mi aveva spesso ammonito con un saggio quanto tardivo “...e potevi stare attento!” la rassetta-camere, ahem, la signora delle pulizie, la domestica, l’aiuto in casa, la colf, l’agente anti-soqquadro, la signora Rosa, ora nel regno dei più ma mai e giammai dimenticata (ciao Rosa!). Visto che nella vita ce l’ho messa davvero tutta per divenire finalmente povero e che non ho più le finanze per permettermi avvertenze altresì caritatevoli (certo, potrei ricorrere agli amici, ma poi chi li paga?), mi rincuora avere qualcuno che mi fa una bella morale come si deve. Ogni tanto un bel predicozzo ce vo’, di quelli fatti alla vecchia maniera col dito puntato à la Fra Cristoforo di manzoniana memoria. Mi ha fatto indubbiamente un po’ ridere la tirata patriottica o panegirica sul paese di santi e di poeti, che poi se andiamo ad analizzare le vite: Leonardo, necrofissato maniacale e diversamente etero, Michelangelo, tanto bene non stava manco lui, Dante, chi più ne ha più ne metta, quello era matto come un cavallo, poi Leopardi e i suoi studi matti e disperatissimi, Giuseppe Freda ...
Anche guardando all’estero se la cavavano comunque bene, Virginia Woolf sappiamo bene che fine ha fatto, pace all’anima sua (Un RIP tutti in coro per lei e per la Signora Ramsay).
Eh sì, mi sono letto tutti i vostri 53 commenti 53 ora con gli occhi sgranati, ora con un sorrisetto sornione sulle labbra, talvolta ruotando gli occhi al cielo striato da nuvole leggiadre e scie chimiche soffici e soavi.
Ero giusto impegnato a staccarmi le etichette più vistose che mi sono ritrovato cucite addosso...ma ora, devo ammetterlo, mi sento un verio Genio del male, accipuffolina! Quasi hitleriano, direi!
Ma io nella mia infinita cattiveria perdono semre tutto, anche gli ipocriti e i bigotti.
E’ anche vero che Baudelaire aveva espresso molto prima e molto meglio quello che anch’io ,nel mio piccolo, ho provato: la sensazione e l’ illusione di essere un albatros.
Non so se vi è mai capitato di avere una conversazione del genere:
A: Ma tu cosa sai fare?
B: Io? Mmh..so scrivere...e so anche fare le capriole piuttosto bene, sia in avanti che all’indietro.
A: Ma... allora non sai fare niente!
B: In effetti...
Ecco, se almeno sapessi aggiustare benissimo i tubi di lavandini e cessi o se sapessi fare il pane da Dio, con tanto di farina scenica sparsa sul grembiule, allora un po’ più di sicurezza sociale potrei pure averla.
La natura ha dotato però tutti di talenti e carattere diversi, i miei in particolare sono rispettivamente latenti e pigro. Dispongo di un comodo periscopio con lente difettosa rivolta o all’interno, a sondare l’intimo con lucida, masochistica schiettezza o quando va meglio, deformante ed astringente verso l’esterno, o la realtà più o meno oggettiva, a seconda del caso.
Sulle malattie psichiche in genere mi chiedo come queste vengano classificate dalla scienza con uno striminzito e del tutto arbitrario manuale come il DSMIV, quando una persona vagamente sensibile e magari un filo paranoica (ma chi non lo è?) viene subito riempita di psicofarmaci a go go, anche se sulla mente umana e il suo funzionamento sappiamo ben poco...Infatti gli strizzacervelli li evito come la peste perchè non voglio ancora finire con una diagnosi dal nome altisonante, ad esempio una con un nome lunghissimo di una sola parola in tedesco.
Personalmente, andando a frugare in testi di psicologia trovo che sia difficilissimo esssere sani.
Depressione
Paranoia
Euforia
Visione estremizzata delle cose
‘Momenti narcisistici
Contemplazione platonica del suicidio
Turbe irrisolte di adolescenza e infanzia...
Credo sia facilissimo rientrare nei borderline e non ci trovo nulla di male, anzi, mi autoincludo con entusiasmo nel gruppo, come si vede già per altro bene dal mio pensiero incriminato.
Una volta mi sono recato a trovare una mia amica certificata borderline che era stata ospitalizzata. Beh, era normalissima, e vagava in mezzo a gente che di traumi grandi e molto più profondi ne sapeva qualcosa.
I treni di pensiero erano un po’ sballati in questo grande atrio, non molto diverso da una classe di scrittura creativa in effetti, ma questo non toglie nulla alla bellezza ed alla purezza di questi reclusi che spaventano il grande pubblico proprio per la propria diversità.
Scelgo duemila volte duemila di essere con loro piuttosto che con gli psicopatici ben nascosti che abitano la nostra società, la nostra politica, il nostro mondo dello spettacolo.
Il mio è un grido di rabbia verso quelli che si considerano dei cani vincenti, che il mondo idolizza...mentre sempre i buoni, gli umili, i sensibili, i delicati soccombono perchè meno maliziosi, furbi, organizzati. Sono questi ultimi quelli che sanno però usare l’anima in un certo modo che pare proprio non essere compreso dalle classi al potere.
Comunque non mi lamento...D’altra parte, chi scrive poesia ha un meccanismo di difesa tipo quello della puzzola, tu la tocchi e quella contrattacca come può, nel nostro caso diffondendo versi e idee.
Siamo come ostriche infastidite da granelli di sabbia ma che producono, a volte, meravigliose perle a suon di lacrime.
Comunque...
Non mi spiego come autodefinirmi borderline offenda tutta la categoria...ma faccio così schifo? E “buono a nulla” è così un insulto? Me lo diceva affettuosamente un amico di famiglia...a volte mi chiamava “vagabondo” o “cialtrone” ma non ho questo amor proprio così gigantesco che mi impedisca di riderci su e di ricordare anche questi nomignoli con con un sospiro divertito.
Tecnicamente, come da alcuni osservato, il mio umile aforisma era diviso in due momenti, uno di patetica autoesaltazione, di difetti visti come pregi e non mancanze, di euforia, il secondo è la presa di coscienza improvvisa di come si viene visti dalla società.
Non mi pare di aver voluto fare l’Oscar Wilde della situazione.
Quel che si scrive è sicuramente specchio, ci si tuffa in luoghi distanti e si ritorna come segugi con una parte di anima stretta fra i denti.
E’ specchio duplice, ed il modo in cui si interpreta o commenta uno scritto, seppur soggettivo, indica bene lo stato d’animo del lettore, le sue paure, le sue avversioni archetipiche, la sua violenza, il suo smarrimento.
Spero di essermi spiegato a dovere e che questo mio intervento sia fonte di altre interessanti disquisizioni, polemiche, problemi, suppliche, scambi...
PS: Non ho digerito molto bene un commento che diceva che la malattia mentale è ancora peggio di quella fisica...COSA? La malattia mentale si nasconde, si può guarire con l’aiuto giusto...Una gamba mancante, il sordomutismo, la cecità, il cancro...Non c’è altro modo per sfuggirne che con la sopportazione e con l’amore e la comprensione di chi ci sta accanto.
Avendo io stesso, per coincidenza, il mio piccolo handicap visibile (ah, ma non si può dire...dovrei dire differenza di abilità? Tratto particolare? Segno di riconoscimento?) mi sento colpito da una frase che solo una persona sana in corpore sano potrebbe sparare.
Adesso, per vendetta, dovrei replicare per almeno 11 pagine di commenti invettivi ma vi risparmio.
Un handicap insegna molto, soprattutto quanto siamo amati, quanto siamo temuti...insegna quanto la gente sia bella e anche quanto sia fasulla.
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postato da Giuseppe Freda, il
Certo, ciascuno valuta ogni cosa. Ma spesso ci troviamo di fronte al fatto che un giudizio collettivo quasi unanime attribuisce a cose o persone un valore elevato, che alla luce di riprove successive esse non avevano. E viceversa.
In questo senso, il valore intrinseco delle cose (filosofi compresi: basti pensare all'auge in cui era Giovanni Gentile nel corso del ventennio) è quanto di più "antidemocratico" possa esistere: la maggioranza può ampiamente perdere. Guai se non fosse così.
In generale, poi, io sono convinto che la democrazia, ritenuta oggi qualcosa di quasi sacro ed inviolabile (ma ampiamente violata, giacché nelle strutture "democratiche" dell'Occidente non mi pare sia rimasto di democratico altro che il nome), non sia assolutamente un bene o un valore in sé: e conduca più facilmente al caos (con successiva oligarchia e monarchia o dittatura) che al buon governo. In particolare, mentre Monti prova in ogni modo ad irreggimentarci e a far diventare tutti noi italiani simili ai tedeschi (cosa impossibile: siamo troppo individualisti e troppo furbi), riscontro nella crisi economica attuale un qualcosa di molto analogo al periodo pre-nazista. Il cocktail democrazia bolsa-oligarchia-crisi economica è una mistura esplosiva.