Credevo che i sogni diventassero realtà, che le sue braccia mi proteggessero come uno scudo dalle paure, dalle avversità, dalle lacrime e soprattutto, credevo che l'amore significasse restare, nonostante tutto e davanti a mille ostacoli. Si, ci credevo, ma ora non più.
Lascia che accada! Anche se è dura, anche se non è facile. Nonostante le paure, nonostante le circostanze, anche quando nulla sia propizio. Lascia che accada! Non importa quanto ami, se non ti amano non restare. Se ti mentono, se sono stanchi di te, alleggerisci il carico e guardali partire. Piangi, urla e quando passerà la tempesta, inizierai di nuovo a volare. Lascia che accada! Ma lascia davvero, con quelle voglia che si ha di vivere, con tutta quella voglia che hai di essere felice. In questa vita non si può morire per i rimpianti, per i giorni grigi, per un disamore, e poi, vedrai che un giorno ti sveglierai in un nuova vita, in una nuova speranza, e forse in un nuovo amore. Ma prima, lascia che accada.
Ricordo ancora quella volta alla stazione, poco prima di partire, mi hai baciato di nascosto lungo il sottopassaggio. Già, io e te in quel bacio. Lo ricordo così, "inaspettato". E salito su quel treno, ti ho richiamato per dirti che ti amavo da morire, ritornando a casa con la malinconia addosso. Ripenso anche a quel primo incontro dove ci siamo seduti in un bar per mangiare qualcosa senza poi mangiare nulla e tutto quello che succedeva intorno a noi non ci importava, perché eravamo solo io e te in una grande città. Ripenso ancora a quel tuo ridicolo modo di prendermi in giro e farmi ridere, perché ti piaceva tantissimo vedermi sorridere. Si, ti piaceva parecchio. Sai, a volte riascolto quella canzone che d'estate ti faceva impazzire a tal punto che un giorno mi dicesti: "ogni volta che ascolti questa canzone, pensami!". Oggi però ti detesto perché mi viene in mente di continuo quel tuo sorriso meraviglioso, quando con la testa sul cuscino ci siamo amati sotto le lenzuola. Oggi detesto ripensare a tutte quelle volte che avrei voluto "esserti accanto" e non c'ero, o tutte quelle volte che volevo sentirmi dire "ti amo" e non l'hai detto. Io ti detesto. E non c'è niente che possa impedire alla mia testa di pensarti. Ecco, io oggi ti detesto.
È chiaro che era amore, fare del mio cuore un focolaio d'inchiostro e usarlo per dare forma a tutto quello che sentivo. Era amore l'essere grato che esistessi. Era amore il passare ore ad aspettarti, cancellando tutti i miei appuntamenti. Era amore cercarti nei miei sogni, e non avere voglia di svegliarsi. Era amore darti vita in quello che scrivevo, perché volevo dire al resto del mondo che qualcuna era venuta a dipingere un arcobaleno davanti alla mia finestra. Era amore nella forma e nella sostanza, perché ci amavamo e abbiamo saputo farlo almeno per un po'. Era amore credere che esistesse un "per sempre" o un "forse" alla stessa distanza delle nostre opportunità. Era amore passare le notti da solo, aspettando un tuo saluto e che tu tenessi fede a qualche mio capriccio. Era amore vederti sorridere, mentre tu restavi a guardare i miei occhi brillare come l'ultima volta. Non saprò molte cose, ma ho sempre saputo che quello era amore... e lo sai anche tu. Era amore. E lo era in abbondanza, anche se non mi bastavi mai.
Non so dove vado, non importa dove sono. Non mi aspetto niente da nessuno. Mi basta solo vedere le stelle e lasciare che il fresco dell'alba tocchi il mio essere.