Scritto da: Rossella Di Venti
in Diario (Pensieri)
Siate come il vento... lui sa sempre da che parte soffiare. Non indugia... scompiglia tutto ciò che attraversa, anche se sa che, chi ha forti radici, resta.
Composto mercoledì 6 ottobre 2021
Siate come il vento... lui sa sempre da che parte soffiare. Non indugia... scompiglia tutto ciò che attraversa, anche se sa che, chi ha forti radici, resta.
Anteponi alla routine quotidiana ciò che più ti rende gongolante, e il tuo sorriso pregno di benessere contagerà chi ti circonda.
Impavido è colui in grado di ispezionare se stesso in ogni angolo del suo profondo senza veli che lo trattenga, amandosi totalmente, integralmente.
Ho sempre e solo scritto per raggiungermi.
Per scoprire dove finisco
quando il cielo inizia ad incalzarmi.
(Quattro parole legate in croce)
Musica, scrusciu, abbaniati genti...
Mercati di parole, sentimenti venduti, calpestati dal passeggio momentaneo del pseudo compratore d'amore.
Cicatrici tatuate
Fiori sbocciati da dolori acerbi, poi maturi e prepotenti
Giro, giro tondo... ginocchia bucciate, anime tramortite, livide di dolore.
Preludio di nuova luce, quando il dolore diventa forza.
Quattru paroli attaccatì ncruci...
e come alla fine del gong sul ring, faccia livida e sanguinante
Gente che esulta al massacro e vince il più forte...
Il più forte non è chi ha usato violenza, né chi ha attaccato...
Ma è chi con coraggio si è difeso, battuto, non è caduto o con forza si è rialzato.
Le parole in croce con chiodi piantati sono rimaste lì... sterili, velenose e come kamikaze esplosi sui corpi di chi ha usato i colpi.
Il Cristo è sceso, risorto... e sul ring rimane vittorioso e tramortito, ignorato.
L'attentatore prima inneggiato... ora
vittima di se stesso e del malcreato.
Se nascesse un fiore ogni volte che sei nei miei pensieri...
Tu cammineresti in un tappeto fiorito profumato d'amore.
Nella vita si vince o si perde, e quando si perde si impara a non commettere più gli stessi errori. La vita ci insegna a non arrenderci mai.
Le emozioni non sono in vendita, è fondamentale usare sempre il cuore.
Si parte sempre da una sensazione, un particolare che ti ha colpito, poi scopri che ti piace, ti piace tutto.
Si dice che il "silenzio" in Giappone ha una certa valenza.
Pare sia sinonimo di fiducia di merito di affidabilità.
Quando si vuol comunicare qualcosa di un certo spessore, qualcosa di complicato profondo penetrante o molto impegnativo, allora il silenzio è colossale. È pur vero che il Giappone è un altro mondo...
ma sotto questo aspetto, non ci farebbe male riflettere ed impegnarci per uguagliarlo.