Quotidianità


Scritto da: Silvia Nelli
in Diario (Quotidianità)
Sono diventato scostante, insofferente e poco attento a chi in modo superficiale fa parte della mia vita. Non mi preoccupo più per tutti e non riesco più a guardare oltre a quel muro che protegge il "mio". Ho già percorso metà del mio cammino e solo una minima parte di esso è stato facile. Ho piena consapevolezza di ciò che di me stesso, ho perso lungo la strada e mi ricordo ogni motivazione, fatto, persona e parola che mi ha portato a distruggere alcuni miei lati.
Alcuni pezzi di me, saprei esattamente dove recuperarli, ma ormai sono contrario al guardarmi dietro e scelgo di lasciarli a chi me li ha strappati... a chi, tirandoli a sé con violenza, pensava di trattenermi. Quelli sono stati i momenti più difficili, quelli dove per non morire ed andarmene, ho tirato più forte dell'altra parte e lacerandomi irrimediabilmente l'anima sono fuggito.
Altri lati di me sono cambiati strada facendo...
La troppa disponibilità ha saputo dosare il tempo concesso.
La troppa pazienza, ad un certo punto ha saputo dire: "Basta"!
La voglia di giustificare ha smesso di credere alle favole cominciando a condannare.
La bontà della mia anima in fondo è rimasta la stessa, ma non scivola più nell'esser fessa.
Ho dato valore a me stesso, il giusto valore. Quello che ritenevo mi appartenesse di diritto e riappropriandomi della mia dignità ho capito che il rispetto per prima cosa devo portarlo a me stesso.
Da quel giorno tutto è cambiato.
Ho smesso di soffrire per il "niente" e anche per il "poco".
Ho imparato a dire "Ciao"... Dove altre parole erano inutili.
Ho smesso di punire me stesso per colpe che mai ho avuto.
Soprattutto ho smesso di amare e ho cominciato ad amarmi, ma amarmi veramente.
È stato quello il giorno in cui tutto è cambiato veramente.
Quando mi sono accorto che mi amavo davvero, che mi sentivo bene con me stesso, che non ero poi così stupido, sbagliato e privo di senso... Il mondo e le persone hanno preso nuove forme, senso, valore e importanza.
Chi veramente tiene a te, non calpesta e non distrugge ciò che sei e se tu sai quanto vali... Nessuno può ferirti più.
Ogni ferita resta in superficie, guarisce con poco tempo perché è la consapevolezza e la regione che prevale sull'esser succubi di persone che sapendo di valere molto meno di te, amano tenerci nell'ombra a morire lentamente.
Io ho ritrovato la luce, la vita e niente sarà più come prima... e concluderei dicendo, che su molte cose meglio così.
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    Scritto da: Silvia Nelli
    in Diario (Quotidianità)
    Circondarsi di persone belle fuori non serve a niente, se ci pensate bene sono altre le cose che "restano".
    Resta un abbraccio vero e pulito in un momento di dolcezza, una mano che si tende verso la tua in un momento di difficoltà. Restano gli sguardi, le parole d'incoraggiamento, la protezione e la stima di chi ti cammina a fianco. Resta la gioia di sapere che puoi contare su qualcuno, che ci puoi contare veramente e che esser soli è solo un ricordo. La bellezza esteriore non è tutto, del resto è con ciò che abbiamo dentro che facciamo i conti, ogni giorno, verso noi stessi e verso chi ci circonda.
    Guardare qualcuno che è bellissimo appaga sul momento, ma quando ti trovi solo ti senti appagato solo se ciò che ti ha lasciato è andato ben oltre alla bellezza fisica. Gratificare gli occhi è importante, ma saziare l'anima è essenziale.
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