Scritto da: Claudio Brunelli
in Diario (Sfogatoio)
Volevo ringraziare tutti quelli che si fanno gli affari miei perché grazie a loro mi sento meno stanco.
Composto sabato 22 dicembre 2018
Volevo ringraziare tutti quelli che si fanno gli affari miei perché grazie a loro mi sento meno stanco.
Ci sono persone che non ci penserebbero un secondo a sbatterti sul banco degli "imputati" e senza nemmeno volgere uno sguardo agli atti ti condannerebbero all'ergastolo. In certi casi, mi avvalgo della facoltà di ricordare loro che per tante persone disoneste che ci sono, esistono altrettanti avvocati e giudici "corrotti".
Quanto buonismo in una società di finte pecore.
Quel che è tuo è tuo, quel che è mio è mio. Giù le mani dai i mie regali. Non si toccano.
Sto scappando da quelle persone che pensano che il loro monologo sia una conversazione.
Vorrei rincorrerti, sorridere ed abbracciarti tanto da finire per rotolarci a terra. E scoppiare a piangere, che le tue lacrime sono fottutamente mie.
Ma per davvero, invece era solo un sogno.
A volte non ce la faccio.
Col tempo ho imparato che bisogna essere un po' cattivi con chi non sa stare al proprio posto. Se non ci riesci tu, ti ci faccio stare io. Nessun problema.
Fingi, fingi pure, prima o poi la tua falsità crollerà facendo una figura meschina.
Ma peggio di così, mi dico. Infatti, ma peggio di così? Quando tutto poteva andare molto meglio.
Se consapevolmente susciti disprezzo nel cuor altrui, non reputarti sbagliato, ma inadeguato al loro livello mediocre, poiché nella loro invidia non assomiglieranno mai al tuo essere perfetto.