Scritto da: Ilaria Daolio
in Diario (Sfogatoio)
Un "come stai" per me vale più di mille parole, e il saper capire ed interpretare un mio "tutto ok", ancor di più.
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Un "come stai" per me vale più di mille parole, e il saper capire ed interpretare un mio "tutto ok", ancor di più.
È la mia follia che mi permette di fare passi da gigante, anche se questo mi porta a burrascose risse interiori, a cambi repentini di rotta e ad estenuante via e vai di pensieri. E... riuscire a farcela mi fa andare oltre a tutto quel caos.
Sono stanca di sentirmi dire: "tu sei forte". Come se questa mia forza fosse a volte una colpa ed altre una giustificazione. Io sono forte, perché la vita mi ha costretto ad esserlo. Sono forte perché pur cadendo, non mi autocommisero e mi rialzo. Sono forte perché da ogni ferita ricevuta io ho imparato una lezione. Sì, è vero, io sono una donne forte, una roccia alla quale è facile aggrapparsi... ma quello che molti non capiscono è che anche le rocce, prima o poi si sgretolano.
Amo divertirmi e star bene con le persone, ma amo le buone maniere, come il rispetto. Ma quando vedo qualcuno che non mi rispetta, le persone furbe e false allora io con grande facilita e di corsa ti mando.... Fuck You.
Forse sono considerata pazza perché la mia realtà è solo diversa dalla vostra, e allora? Sono strafelice di essere pazza.
Condividi "stati" e "link" su Facebook da sembrare un angelo, una persona meravigliosa, pronta subito ad aiutare il prossimo. Vuoi far sembrare che metti in pratica tutti i comportamenti di Gesù, però c'è gente che ti conosce nella vita reale. E di "santo" hai solo l'apparenza. Puoi convincere solo le persone che non ti hanno mai frequentato.
Ogni volta che un uomo non considera le esigenze della propria donna è inevitabile che la spinga ad allontanarsi da lui. Lei sopporta con pazienza, anche con sofferenza, per arrivare poi al punto di fuggire via.
Lo so che è un social dove si condividono i momenti e pensieri della giornata, ma scusate se non vi aggiorno su dove sono andata oggi, cosa ho fatto, cosa ho mangiato e se sono andata a lavoro. Ma a parte che penso che non sia un grande argomento rilevante, è che ho imparato nel tempo a dare anche il più piccolo particolare di me a chi davvero importa.
Io guardo in silenzio per non turbare chi ha deciso di stare lontano. Non è mio uso e costume usare il turpiloquio, ma quando vedo certi comportamenti equivoci di femmine che si nascondono dietro la facciata di essere paginiste, inevitabilmente a queste dai un nome e chiamarle "zoccole" non è più un offesa ma dargli la consapevolezza di ciò che sono. Scusate lo sfogo.
Sono sui social network da tempo. Ho messo la mia foto i primi tempi come tutti, ma dopo un po' ho preferito lasciarmi rappresentare da un'immagine virtuale che comunque in parte sento mi appartenga. A chi chiede continuamente di mostrarmi, lo dico una volta per tutte: ho un cervello oltre il volto ed è con quello che avete a che fare. La foto del mio viso non fa di me una persona diversa. Non voglio sentirmi obbligata né a postarla in privato né come foto profilo. Ognuno fa le sue scelte e come tali vanno rispettate. Chiedo quindi cortesemente di evitare di continuare a domandarmela e giusto per dissipare ogni dubbio: "sono una persona normalissima, dietro questa foto non si nasconde nessuna" femme fatale "anzi. Concludo: la realtà è quello che scrivo, che scelgo, che do. Di virtuale qui da me c'è solo la foto... forse.