Scritto da: Daniele De Patre
Le cose intorno a noi non cambieranno mai, fin quando resteremo sempre gli stessi.
Composto sabato 27 gennaio 2018
Le cose intorno a noi non cambieranno mai, fin quando resteremo sempre gli stessi.
Correva, correva, correva... Gli fu chiesto: "Perché corri?" Non seppe rispondere.
La sua vita fu un continuo correre affannoso. Quando la strada davanti a sé terminò, gli fu chiesto: "Per cosa hai corso? Cosa dovevi raggiungere? Cosa hai raggiunto?". Lì ci fu un silenzio, un silenzio tombale.
Siamo così presi dal pretendere che gli altri si occupino di noi, che non pensiamo mai agli altri. Bel labirinto.
Sto preparando il curriculum per tentare la carriera politica. Però... noooo! Oh cavoli, devo prima macchiare la fedina penale.
Additare costantemente l'altro: siamo tutti maestri. Ogni tanto, sarebbe buona cosa puntare il dito stando di fronte lo specchio. Ogni tanto.
Dopo tanto capì che era meglio parlare al momento opportuno. Tacque per sempre.
Un uomo aveva la propria auto che cominciò a dare problemi. Si rivolse ad un meccanico; questi riparò l'auto, ma, nonostante ciò, il difetto si ripresentò. L'uomo tornò in officina e nuova riparazione. Passò poco tempo, macchina di nuovo con i problemi. La storia andò avanti per diverse volte: il tempo passava, il problema peggiorava. Nonostante tutto, l'uomo si ostinò a rivolgersi sempre allo stesso meccanico non valutando che forse avrebbe potuto chiedere un consulto ad altro professionista. Morale, l'auto divenne irreparabile, terminò la sua esistenza in uno sfascio. Ora pensiamo alla nostra salute. Se andiamo da un medico che ci prescrive una cura; se questa cura non risolve il problema; se la situazione peggiora; se lo stesso dottore insiste con medicine che non portano alcun beneficio; anzi. Ci verrà da pensare che forse abbiamo sbagliato "meccanico"?
In questo mondo pieno di ingiustizie, di male, di tristezza... se c'è l'opportunità di sussurrare un "grazie davvero", un "ti voglio bene" sincero... non basta dirlo, bisogna gridarlo!
Chiudi gli occhi pensando: "Non può essere è un sogno o un incubo." Li riapri: "Nooo!" Tutto vero: benvenuti in Italia.