Una strada che porta al cielo, una di quelle lunghissime senza mai una fine con a tratti prati verdi e rigogliosi e fiori bellissimi, e tratti con distese bruciate e deserte, e così, me la immagino così la mia vita, con delle uscite a destra e sinistra in ogni pezzo di cammino.
Me lo immagino così Dio, che ti mette al mondo a piedi nudi e ti regala un paio di scarpe e una strada da percorrere, mano nella mano e le consapevolezze di poterle staccare, nelle nostre uscite, sempre chiuse, con prati finti e fiori di plastica, e poi torniamo lì, sempre indietro e ci ritroviamo lì, dove pensavamo di trovare qualcosa. Il mio Dio è donna, ogni tanto ci perdiamo e ogni tanto camminiamo, mano nella mano, con le nostre briciole affettive, che lasciamo per strada per altri affannati d'amore.
Quante volte abbiamo svoltato a destra e a sinistra, ci salutiamo e ci assentiamo, a volte per poco tempo altre volte per lunghi periodi, e quando ri-iniziamo a fare qualche passo verso il cielo non ci diciamo mai dove siamo stati, cosa abbiamo fatto, cosa abbiamo trovato, noi ci riprendiamo lì, dal quel battito di cuore che avevamo fermato.
Non abbiamo mai fatto l'amore, non ci siamo mai detti ti amo,
quelli sono fatti per chi deve dimostrare qualcosa, noi siamo senza occhi, abbiamo solo un cuore e un paio di scarpe, e in questo cammino dove tutto è messo in vetrina noi nella nostra abbiamo spento le luci.
E lo sai Dio che queste scarpe sono strette, ma arriveremo al cielo e danzeremo scalzi con il cuore sotto la pelle, perché la mia vita me la immagino così, una strada che arriva al cielo dove puoi togliere le scarpe e tornare ad amare.
Composto venerdì 6 agosto 2021
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