Scritto da: Fragolosa67
Se dovessi pensare in grande e per il bene del paese, mi verrebbe logico proporre l'instaurazione di un Fondo Unico Regionale di Garanzia a Riscatto.
Questo tipo di fondo porterebbe ad avere una capitalizzazione costante di un capitale a pronta disponibilità utilizzabile per muovere affari a lungo termine che garantiscono lo sviluppo della regione interessata.
Il problema da risolvere e la sicurezza che deve avere il cittadino che collabora al fondo che, deve essere messo nella condizione di non perdere un risparmio sicuro che garantisce comunque un gettito economico rilevante ed utilizzabile non direttamente dai servizi per il sociale ma per migliorare la qualità di vita e garantire la ricchezza costante che permette alle imprese di sostenersi anche in caso di prime avvisaglie di crisi.
Il guadagno vero della Regione deriverebbe dall'utile derivato dalle somme non riscosse per di causa mortalità sopravvenuta senza eredi e dal prestito a garanzia dato dalla richiesta di un'azienda in attivo che, cerca risorse economiche per progetti innovativi che hanno la garanzia della restituzione del prestito d'onore a prezzi agevolati. Non potrebbero essere corrisposti denari a garanzia agevolata per pagare il debito regionale o per sostenere i partiti politici oppure la stessa amministrazione in caso di crisi. Il fondo dovrebbe essere pensato solo per l'esclusività del mero guadagno garantito dato dal risparmio del singolo che lascia in giacenza il suo ammontare d'emergenza.
Si comprende che questa fattibilità è per forza di cose complessa e deve essere gestita da una finanziaria seria o da una banca in grado di garantire la trasparenza e la sicurezza oltre a dei prezzi di gestione e degli interessi da restituire, competitivi rispetto ad altre banche o finanziarie.
In pochi anni, l'Istituto potrebbe vantare un'ottima ragione sociale e un operato non comune per le aziende del nostro paese.
Per attuare questo piano, la prima cosa che si deve fare è sostenere una politica di fiducia pubblicizzata da uomini credibili stimati dall'opinione pubblica.
Alla luce di quanto avvenuto nel passato e nei giorni nostri, non possiamo pensare di presentare come contenitore del fondo sociale qualcosa chiamato banca né possiamo fare gestire il programma da uomini con pendenze penali e politicizzati.
L'istituto deve essere innovativo nella sua ragione sociale e presentarsi con un nome nuovo anche se dietro al distaccamento c'è un marchio conosciuto come Le assicurazioni Generali o l'ubi che partecipano garantendo una stabilità finanziaria indiscutibile.
Io chiamerei la "fiduciaria": Istituto per il fondo unico di garanzia regionale a riscatto garantito. Siglato per brevità: furg l'Istituto dovrebbe essere pubblicizzato in modo da fare capire che è nato esclusivamente per favorire il cittadino nell'espletamento dei suoi diritti e per abbattere la povertà sul suolo italico. Tali diritti si riassumono con l'art. 36 della Costituzione e a garanzia della mission nazionale: La Repubblica Italiana è fondata sul lavoro e aggiungo io, tutti sono chiamati a partecipare e a concorrere con il loro operato, al benessere della collettività. Il furg consegue questo fine e nessun altro.
Chiunque pensa di lucrare o danneggiare il popolo partecipe e socio verrà perseguito per reati contro l'uomo e contro lo Stato e per questo invitato a lasciare l'Italia dopo la detenzione.
Se questo mio progetto si riuscisse a mettere in pratica, verrebbe meno per molti la paura di dare spazio ad altri e ci sarebbe più dinamismo nel mercato del lavoro e del denaro circolante sempre in continua evoluzione.
A rimanere influenzato da un sistema di questo tipo allargato a tutte le Regioni sarebbe anche la nostra civiltà che in questo dinamismo vedrebbe un motore propulsore per vivere un periodo di benessere condiviso.
Diventa più facile governare un paese che a livello regionale riesce ad amministrare ricchezze e lavoro e garantisce comunque nel contesto finale la ricchezza nazionale.
L'organizzazione regionale di tipo federale in questo caso non è un disegno politico ma meramente economico che ha come fine il benessere e gli equilibri economici garantiti.
La distribuzione dei servizi mirati dati dalla domanda effettiva sul territorio richiedente, sarebbe il secondo passo avanti. L'Italia in verità è un ponte che attraversa e sta al centro del mondo.
Dovremmo pensare di più a questa cosa per capire l'univocità dello Stato e quanto siamo più fortunati rispetto ad altri che vivono in altri contesti. Noi apriamo i valichi e i passi romani antichissimi verso l'Europa ma non possiamo immetterci in quei mercati se non ci organizziamo prima a casa nostra. Non possiamo pensare di avere in mano un commercio comunitario senza comprendere fino a che punto possiamo concorrere con le nostre risorse. Neanche possiamo decantare all'infinito chi siamo stati mentre oggi ci apprestiamo a fare i perdenti con un debito pubblico che pagano pure i pazienti oltre che le vedove e gli orfani.
Si parte sempre per obbiettivi e il primo di questi è l'organizzazione interna e la gestione del territorio garantendo sicurezza costante e nuove entrate legali che rispettano il prossimo.
Dobbiamo crederci. Sentirci la bandiera tricolore. L'Italia e la sua storia lo pretendono ma anche i giovani che hanno diritto di sperare che per loro domani c'è un sogno da realizzare in democrazia e libertà. Cose concrete. Fatti messi non solo nero su bianco ma attuati e consolidati per tutti. La mia riforma del servizio pubblico a garanzia dei diritti costituzionali
1) Il fondo unico Regionale Europeo Garantito a riscatto per tutti
• i ragazzi che prestano la loro prima esperienza.
• per chi si appresta a dare un servizio e non ha mai partecipato al fondo unico di garanzia
• inserimento per tutti nel contratto di lavoro all'ingresso di ogni lavoro sia pubblico che privato da restituire senza poter essere intaccati da debiti o procedure con dolo, insieme ai denari dati dai diritti acquisiti per legge. Questi soldi devono essere il riscatto alla vita e devono essere quantificabili ai nostri cinquemila euro anche nel tempo, quota minima da inserire spontaneamente nel fondo per la vita.
• liquidazione per il mantenimento in attesa di ricevere l'ambita pensione e in caso di patologia terminale o similare con prelievo spontaneo e libero senza dover produrre certificazione del medico. Con diritto alla auto - certificazione sul suo stato di patologia.
• in caso di morte prematura del beneficiario del fondo, il nucleo famigliare può decidere se ritirare il fondo per aprire un esercizio commerciale o mantenere l'avvio dell'esercizio pre - esistente. Oppure non ritirare il denaro per favorire gli eredi.
• Il fondo ricevuto in eredità può essere utilizzato in parte oppure completamente dagli eredi per fare fronte alle spese di successione e di mantenimento a causa dei debiti dove questo si rendesse necessario. In presenza di figli almeno 5000 mila euro devono essere disposti per legge per aprire un'attività o partecipare con l'utile all'ingresso in una cooperativa già pre-costituita.
• In caso di maggiore che non ha più il beneficio della tutela, la Regione di appartenenza può impegnarsi su richiesta del potenziale beneficiario a prestare una somma di denaro che gli permetta di ricollocarsi nell'ambiente lavorativo confermato da documentazione. Questo solo se la persona non ha mai lavorato e non gode del beneficio del fondo pre - costituito. Penso ai mantenuti dal nucleo che perdono questa sicurezza per varie cause. Resta inteso che la restituzione deve avvenire con interessi stabiliti dalla Regione secondo i parametri già concordati ad interesse fisso o variabile
• in mancanza di capacità di pagare per fallimento non previsto il fruitore del prestito d'onore ha l'obbligo di lavorare nei luoghi pubblici o privati con decurtazione di quanto dovuto.
• Ho scritto il minimo di cinquemila euro ma penso ad un massimale di centomila perche una somma di questo tipo non solo rivaluta la cassa della Regione per i benefici che può trarne dal ricavo di prestiti o investimenti garantiti, ma permette al cittadino in difficoltà di sostenere un mutuo o un debito in, ragionando con serenità ad un futuro organizzato diversamente e autonomamente. La scuola deve essere in grado di insegnare ai nostri figli che la certezza in questa vita ce la danno le scelte corrette e cambiare percorso vitale non è necessariamente un dramma.
Con un modo di pensare di questo tipo, la nostra politica economica garantirebbe una circolazione di denaro dato dalle micro imprese e maggiore benessere sociale. Inoltre abbatteremmo i casi di depressione e potenziali suicidi. Daremmo speranza a tutti e si ridurrebbero i reati e l'uso di sostanze psicotrope.
Come amministrerei i posti pubblici
2. Una quota di posti fissi a tempo determinato per cinque anni anche part - time (da vincere con concorso) non rinnovabile per chi ha interesse a svolgere attività all'interno dell'ambiente pubblico perché ha scelto di ottenere un'istruzione rivolta a quell'ambito e ha bisogno di crearsi un'esperienza all'interno del settore per garantirsi una maggiore formazione dopo aver ottenuto la qualifica che si è destinato.
3. Una quota di posti per invalidi civili secondo le disposizioni in materia di occupazione già vigente.
4. Protezione della donna sola e del fanciullo realmente in stato di bisogno che non dispongono di una persona convivente presso il loro domicilio o hanno altro vincolo famigliare che li sostiene, con un lavoro a tempo indeterminato con rapporto esclusivo e posto garantito al piccolo in età maggiore.
5. Possibilità esclusiva di lavoro a tempo indeterminato per il figlio della madre realmente in difficoltà e possibilità di studio e di carriera all'interno di ogni ente di stato. Sono favoriti così tutti i figli della patria in modo esclusivo.
6. Possibilità di un prestito d'onore, borsa di studio ed ogni garanzia che lo stato dispone per lo studio all'estero per i figli della patria che decidono di proseguire il loro percorso di studio per tutelarli e dare loro le stesse garanzie dei figli che dispongono di un nucleo famigliare certo. Resta bene inteso che essi possono avere il beneficio dato dal fondo a riscatto garantito regionale e della possibilità su richiesta di effettuare straordinari per liberarsi del posto fisso e concorrere liberamente alla creazione di un'attività commerciale o indipendente. Lo stato incentiva la formazione di ditte e cooperative e i ragazzi orfani, illegittimi e invalidi se in grado non sono esclusi.
7. Una quota di posti a tempo determinato a chi è disoccupato e non riesce a trovare un impiego.
Gli vengono corrisposti gli emolumenti con la sottrazione per legge di 200 euro per la costruzione del fondo di garanzia e arrivati alla soglia massimale pattuita sono dimessi con la restituzione del fondo per l'apertura di una attività commerciale a loro scelta secondo l'esperienza che si sono creati. Essi seguiti dai servizi per il lavoro, possono essere ricollocati a tempo determinato dove necessita allo stato o possono fare parte di cooperative a costituzione diretta e pilotata o si aprono un negozio.
8. Annullamento di tutte le disposizioni di legge che ledono ogni diritto verso il dipendente.
9. Causa di licenziamento per colpa grave. Lo stato promuove il rispetto e tutela l'uomo nella sua dignità e nei suoi diritti legittimi. Non hanno diritto al posto pubblico e sono allontanati d'ufficio e nell'immediato con la restituzione del proprio fondo tutti i sostenitori del bullismo e di qualunque atto che lede il rispetto dell'altro.
10. I dirigenti alle dipendenze dello stato devono partecipare con un loro capitale partecipativo alla ragione sociale dell'Ente come si comporterebbero i dirigenti di qualsiasi altra azienda.
11. Il loro onorario è di subalterno alle prime tre figure istituzionali in primis del direttore generale a cui devono la partecipazione corretta delle funzioni ad essi destinati. Essi avendo carica superiore rispetto ad un qualsiasi dipendente possono concorrere secondo determinati indici alla sostituzione dei tre direttori principali e dopo loro, alle cariche esistenti all'interno della Regione di appartenenza.
12. In qualità di subalterni i dirigenti devono avere caratteristiche precise e professionalità acquisita all'interno dell'azienda oppure in azienda similare. Il loro corrispettivo non deve essere simile a quello di un manager che opera in aziende private e deve essere superiore di duecento euro rispetto ad un normale impiegato. Esempio di conto: l'impiegato di 4 livello percepisce 900 euro e l'ultimo 1600 euro con una differenza tra livelli di cento euro. Il conteggio deve essere il doppio del dipendente livello più basso che è equivalente all'ultimo maggiorato di 200 euro. 900+900= 1800; 1600+200= 1800. Più il bonus regionale per gli obbiettivi raggiunti che non devono essere mai volti a danneggiare i dipendenti nell'esercizio dei loro diritti costituzionali e civili.
13. Se si aumenta l'emolumento ai dirigenti la stessa cosa deve essere fatta a tutti i dipendenti per adeguare agli standard di sicurezza economica il bilancio dello Stato.
14. È fatto divieto l'aumento azzardato e di favoritismo degli emolumenti dirigenziali. Se ciò accadesse i dirigenti sono invitati a restituire quanto percepito in più.
Vedendo la realtà del paese oggi peggiorata dopo venti anni, ho pensato ad una nuova economia produttiva dove i manager e non i famigliari sono tutti. La conseguenza dell'azienda è stata per i manager la privatizzazione dei servizi alberghieri e di molte costruzioni patrimonio pubblico.
Oggi dovremmo fare un passo avanti per aggiustare trent'anni di malgoverno e sistemare innanzi tutto l'economia partendo dal ridimensionamento del valore dell'Euro. Per farlo dobbiamo rivedere gli emolumenti dei governanti, dei magistrati, dei manager e poi con questi denari creare un fondo per il reddito di cittadinanza come sostengono i grillini. Questa entrata sembra uno spreco ma è un modo nuovo di gestire e dare fiducia a persone che hanno un imput per mettersi in gioco e cercare la possibilità di garantirsi e procacciarsi il futuro sperato.
È cambiato il modo di vedere il posto pubblico che non è più sicuro con la perdita dell'art. 18 e con la possibilità di essere licenziati. Rimane fermo il diritto alla dignità e al rispetto di ogni cittadino che è sostenitore del suo diritto alla vita. Produrre lavoro non deve essere per forza creare occupazione producendo materiali deteriorabili o che creano sprechi di risorse e di beni della terra. Il futuro sono lo scambio dei servizi e questi servizi spesso sono monopolizzati e gestiti dal governo.
Dobbiamo avere il coraggio e la capacità di investire su un nuovo concetto di servizio alle persone e alla collettività escludendo lo Stato dalla nuova imprenditoria futura. Il servizio privato a questo punto deve essere per forza gestito dal popolo e deve garantire servizi qualitativamente superiori e all'avanguardia. Non credo che riusciremo ad abbattere il clientelismo ma lo stato dovrebbe avere il dovere morale di trattenere come pubblici e perpetui una quota di posti per i meno fortunati che devono avere la garanzia di poter disporre degli stessi diritti di tutti. Le tasse dovrebbero essere date dal pagamento di un corrispettivo che è dato dalle spese di tenuta del suolo che è demaniale e dalle tasse solite che si pagano in caso di attività in essere.
Togliere i servizi alle persone dalle mani dello Stato vuol dire dare un volto nuovo alla Repubblica e permettere la nascita di nuovi organismi di controllo della tutela del diritto acquisito e della garanzia del rispetto delle professioni. Non credo che la nostra civiltà riesca a diventare qualitativamente così avanzata ma a mio avviso è il futuro certo per uscire fuori da anni di crisi causato dal furto.
I privati che concorrono a mantenere il bene e il servizio che propongono non hanno la volontà di danneggiare il loro patrimonio saccheggiandosi perché il colpevole verrebbe fuori quasi nell'immediato e colpito.
Le società che hanno creato cooperative dove i dipendenti sono stati associati e protagonisti della produttività fino al guadagno hanno dimostrato maggiore onestà. Il gruppo che si sente famigliare o lobbie ruba lo stato e coopera a fare rubare il gruppo creando l'omertà.
Le amministrazioni pubbliche si salvano se tutti i dipendenti si sentono associati e dalla produttività ricevono un guadagno finale e la partecipazione. Il mio è un pensiero quasi comunista forse ma considero che debba essere studiato e modificato in modo più confacente con la nostra realtà per permettere lo sviluppo e il progresso della Nazione.
Forse non siamo pronti ad essere partecipativi ma se lo facessimo a carico dello stato ci sarebbero meno spese e sicuramente diventeremmo più ricchi tutti e più aperti verso gli altri. La vendita degli immobili di proprietà dello Stato visto da questo punto di vista sembra un errore di gestione e un danno patrimoniale dello Stato e in effetti lo è.
Creare le ditte d'appalto che garantiscono i servizi alberghieri sono un timido segnale di orientamento verso il mio pensiero. Penso che in economia non ci vuole timidezza ma capacità nell'affrontare le situazioni e per farlo io avrei provato a fare un esperimento in una Regione piccola come il Molise e piano piano avrei allargato i miei orizzonti verso tutte le Regioni. Essere ricchi e indipendenti ci permette un confronto diverso con la vita e pensieri diversi. L'abbattimento dell'indice di povertà è un obbiettivo grande che deve essere al primo posto nei pensieri di chi ci amministra e amministra le nostre ricchezze.
Sei io divento proprietario amministratore del mio lavoro e delle cose che utilizzo pagando comunque le mie tasse, esse saranno meno ed io posso investire su altro o rimanere e sentendomi socio agire per il bene di tutti.
La nostra vanità e la nostra individualità sono appagati e rendono tutti più felici. Lo stato si snellisce di competenze ma riceve i denari che occorrono per l'esercizio del governo.
Potrei fare un esempio di un americano che insegna ai dirigenti di grandi società per azioni:
se prendiamo un reparto e ci scriviamo un numero per terra, noteremo una cosa. L'indomani tutti i dipendenti si chiederanno cosa è quel numero.
Il capo dice che è il fatturato del giorno prima. Sembra non avvenire niente invece alcuni di loro si sentiranno in dovere di superare quella cifra altri no. Per istinto e per emulazione alla fine tutti partecipano a migliorare la produttività e la cifra che verrà scritta a terra sarà il massimale possibile che quei dipendenti potranno ottenere. Un altro risultato evidente è che tutti avranno speso tutte le loro risorse fisiche per raggiungere l'obbiettivo e molti di loro crolleranno se il ritmo rimarrà così sostenuto. Diminuirà l'assenteismo ma alla fine avremo le conseguenze date dallo stress e dalla schiavitù protratta ma avremo conseguito l'obbiettivo di essere i primi in quel campo.
Composto giovedì 21 maggio 2015

Immagini con frasi

    Info

    Scritto da: Fragolosa67
    Riferimento:
    Il mio Servizio Sanitario.

    Commenti

    ATTENZIONE: l'autore ha richiesto la moderazione preventiva dei commenti alle proprie opere.
    Invia il tuo commento
    Vota la frase:0.00 in 0 voti

    Disclaimer [leggi/nascondi]

    Guida alla scrittura dei commenti