Alcuni insegnanti pensano alla didattica, ma non riescono a guardare oltre; non riconoscono e non interpretano i segnali di disagio, perché presi da problemi personali o dalla busta paga mensile che "piange". Frattanto una bimba si ritrova a dover far fronte a sfottò ed a violenze d'ogni genere perpetrate da quattro "moscerini" troppo viziati, presenti nella medesima classe! Ma gli insegnanti (alcuni) dove sono? Cosa fanno? Hanno la capacità di riconoscere i segnali di disagio provenienti dal bullo e dalla vittima di codeste morbose, nonché patetiche attenzioni? Oggi tutti sono docenti, plurilaureati, competenti, ma alla fine ben vengano le parole, le presentazioni o "l'esser superiori" a tizio o caio, se titolati; ma ciò che realmente conta è il produrre! Produrre per il bene di tutti, soprattutto di chi è indifeso. Un bullo è destinato all'infelicità. La vittima di un bullo è destinata a perdersi nella paura eterna, nel buio costante, nella solitudine asfissiante.
Composto martedì 17 gennaio 2017

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