Post di Giuseppe Bartolomeo

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Sono andato a incontrare funghi freschi
nel boschetto vicino casa lungo il fiume
che serpeggia con l'acqua dei bei Pirenei
nel lungo corridoio del fiume aragonese.

Passeggio allegro sotto il sole di novembre
camminando su foglie autunnali dei pioppi
pieni di ricchi doni che ogni anno mi offrono:
sono i freschi funghi che salutano e raccolgo.

Li aspetto con ansia con lunghe passeggiate
che mi danno vigore e speranza camminando
nel boschetto che odora a umidità di pioggia
caduta di notte per lavare l'aurora che dorme.

Non mi deludono mai né i funghetti né il bosco
sono miei amici fedeli. Silenziosi con odori forti.
Cade lontano una pioggia ricca e chiacchierina
spargendo nell'aria ozono e dolce musica divina.

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Camminano i ciechi senza bastone
i ragazzi li seguono senza timore.
Il giorno avanza seguendo il sole
e un cane abbaia al suo padrone.

Camminiamo sotto un cielo cupo
uomini e donne senza dire parola
perché il silenzio maturo si muove
ascoltando il giorno che lento muore.

Ci siamo perduti dietro tante favole
senza captarne il grande messaggio
che ci apre il cuore a orizzonti nuovi:
apriamo le porte e maturino i dolori.

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Quanta pioggia scende lenta e canterina
sul tetto di tegole rosse e con passerotti
che cantano e cinguettano in compagnia:
finalmente possono bagnarsi con allegria.

È un giorno di autunno strano e cittadino
con vento tipico che spazza polvere e vie
portando un frescore che viene dai monti
dove è caduta la neve con molti ricordi.

La pioggia batte con dolcezza su finestre
e scivola lenta su vetri con fredde lacrime
formando piccoli solchi pieni di diamanti
che scendono senza rumore e rimpianti.

La benedetta pioggia è un grande dono
che Dio regala a tutti gli esseri per vivere
per piantare e seminare i loro tanti sogni
arricchendo la loro terra con buoni ricordi.

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Leggiamo i pensieri sulla bellezza del giorno
inseguendo le nuvole che corrono sorridendo.
Camminiamo dietro i ricordi chiusi nel cuore
sganciamoli per volare liberi sotto il sole.

Quanti giorni gironzoliamo dietro illusioni
che creiamo seguendo fuochi fatui d'amore.
Siamo greggi di pecore senza cani né pastori
nei giorni che mormoriamo per troppi fattori.

Laviamoci con la pioggia che scende silenziosa
abbracciandola con affetto senza dire parola.
Uomini e donne raggiungiamo i nostri traguardi
nei giorni silenziosi e anche con tuoni e lampi.

Avanziamo piano insieme al giorno che muore.
Restiamo a meditare ascoltando il nostro cuore.
Danziamo allegri nei giorni con dei ritmi festivi
inventando nuovi salti nell'autunno della vita.

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Cammino sui limiti del nuovo tempo
dove il tramonto è pieno di carezze
i colori quelli del nostro arcobaleno
le voci strane di esseri che sognano.

Mi fermo a contemplare i loro sorrisi
pieni di un silenzio strano che mi parla.
Leggo nei loro occhi un bel messaggio
lanciatomi solo guardandomi in faccia.

Cammineremo tutti su nuovi orizzonti
cercando tanquillità e amicizia celeste.
Sulla terra si uccide e si piange spesso
invece di crescere per essere più onesti.

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Aspetto con ansia il vento soffiare
con gridi di bimbi che si divertono
sguardi di vegliardi sugli orizzonti
e sogni di ragazze che dormono.

I loro giorni galoppano gagliardi.
Le ombre si perdono sotto il sole.
Passi lenti spingono gli anziani
nell'autunno in attesa del domani.

Seguo le nuvole girovagare nel cielo.
Gente che passeggia a capo chino.
Mamme allegre con i loro bambini.
Donne povere che chiedono sorrisi.

Sbocciano fiori nelle aiuole cittadine
gli sguardi li assorbono e vanno via.
I ragazzi sognano un futuro migliore
vedo una nuova umanità che ragiona.

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Ho visto ideali chiusi nelle pupille
illuminarsi alla luce del mattino.
Corrono dietro a vecchi fantasmi
insieme ai miei anni che passano.

Li ho visti sospirare nella nebbia
quando ancora il sole sonnecchiava
dietro le colline vestite di primavera
con tanti fiori gialli e verdi pensieri.

Il tempo non uccide le oscure ombre
nascoste negli angoli della memoria.
La vita è una ghirlanda di vari colori
rispettiamola e saremo buoni signori.

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Tutto tace in un pomeriggio grigio.
Sento solo il tic-tac del mio orologio
appeso insieme a maschere africane
che guardano nel loro muto silenzio
trafiggendo il mio riposo autunnale.

Il cielo è grigio, le gialle foglie sospese
in attesa di una pioggerellina delicata
che sta per scendere dal cielo plumbeo
per lavare la faccia di uomini e animali.

Il silenzo tace seguendo le nuvole nel cielo:
sospiro stando in attesa che la pioggia cada
per lavarmi le mani con le gocce autunnali.
Il tempo passa veloce e l'orologio rintocca
facendo ritmo con il mio cuore che galoppa.

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L'amicizia è un fiore che sboccia fresco
nella primavera del nostro grande cuore
libero di zavorre inutili e ricco di amore.

È come la pioggia fina d'inizio primavera
che bacia i boccioli di rose con tant'ansia
per aprirli ricchi di profumo e di eleganza.

L'amicizia vera è un balsamo per l'anima
che lascia aureole e scie di profumi nuovi
nel cammino che ci matura nelle aurore.

Nel bel giardino della nostra vita umana
dove germogliamo dopo un parto sublime
diventiamo grandi e vecchi per poi risalire.

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Bruciamo le carte inutili appese nel vuoto
perché sono resti di sogni accesi e sparsi
da esseri nati di notte sotto la luna nuova
sbirciando dall'alto le nostre care illusioni.

Portiamo in giro e sulle spalle pesi inutili
pensando che carichiamo il nostro futuro.
Invece sono zavorre spuntate da passioni
che gridano di allegria stringendo i cuori.

Non ci rendiamo conto del bello e del brutto
che ci gironzola intorno cercando un frutto
che nascondiamo con cura nel nostro cuore
perché siamo in attesa dell'ultimo perdono.