Sempre il controllo, mai la violenza. Sempre l'ascolto, prima della predica. Sempre l'amore e mai l'etichetta. Anteporre il dovere, alla pretesa di qualcosa. Esserci per chi lo vuole e non per chi ci getta.
Il bene vero raggiunge persone disinteressate da qualsiasi profitto. Quelle che sanno ricambiare il gesto in modo intenso, spinti dalla necessità di vederci felici.
Tieni al caldo la tua anima e non farle prendere freddo. Ci sono campi di sterminio che la vorrebbero in pasto, corpi intorpiditi da sangue nero, con la peste fra le vene.
Dobbiamo alzarci alla mattina sicuri di aver combattuto a favore di un affetto meritato. Restare laddove c'è scambio di fluidi emotivi, pulsioni bollenti e poi verificare che crescano piante, stare sotto di esse affinché lascino frutti dolci.
Nascere perfetti non è in nostra grazia. Semmai ci fosse una piccola possibilità di divenirlo, va dapprima messo in conto la doverosa traversata della valle più inclinata: quella del calvario.
La coscienza è delicata e va riprogrammata dopo ogni singola guerriglia: dopo un amore finito, un litigio scontroso, negazioni immeritate, i silenzi maturati nei campi della solitudine, i baci sognati e quelli mai arrivati, i progetti scartati e quelli esplosi invano.
Dopo tutte le dediche date in dono a chi non sapeva nemmeno leggerle.