Scritto da: Marco L.
Le canne, la vodka, ed il vino avevano provocato in me uno stadio di viaggio nell'entroterra dei miei neuroni.
Volevo evadere, dimenticare ma cazzo, sto loop mi perseguita, non me ne fregava nulla della sua camminata, dei suoi abiti alla moda o da stracciona, del suo fisico, delle sue forme, delle diete assurde e delle troppe sigarette che fumava, io avevo bisogno del suo sguardo, volevo solo il suo cuore, ma è sempre così complessa come cosa, lei è lontana, forse con altri, ed io con altre, forse stasera aurora è intenzionata a darmela, ma che amarezza tutto ciò. Io volevo quel cuore, quelle sfumature di carattere, volevo solo litigarci ancora, ridere e farla ridere, ormai non ricordo nulla eppure... Chissà se il suo fratellino cresce bene, se ancora fa judo, chissà se lei dorme la notte, se rilegge o guarda qualcosa, e porco cane, vorrei solo andare avanti, vorrei solo farmi i fatti miei, ma non ci riesco, come se avessi un legame con lei... Una croce, un ancora. Sprofondo. Annego.
Composto venerdì 3 novembre 2017

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