Il tempo passa inesorabile: le persone ci lasciano, le stagioni passano e spesso si rimane bloccati a condurre una vita che non ci piace più; una vita che non ci soddisfa. A che serve rimanere legati a delle certezze, senza mai decidere di ascoltare la nostra anima? A volte piccole azioni coraggiose aprono grandi orizzonti.
A che serve rinnegare gli affetti per una casa, dei soldi e per un'eredità? I beni materiali non danno più significato e valore alla nostra vita, se questi diventano motivo di odio tra persone dello stesso sangue.
La mondanità non sempre è sinonimo di tranquillità e di felicità; di solito è proprio il contrario. Spesso non è l'auto costosa, il viaggio esotico o il frastuono della musica ad appagarci. Esiste una tranquillità, che la si trova nelle cose semplici e nei rapporti sinceri e leali, dove si dà spazio alla gratitudine, all'amore e all'umiltà.
Puoi avere ogni prestigio, possedere ogni bene materiale, ma se non hai la tranquillità, ti manca la cosa più essenziale. Si può avere un lavoro prestigioso e tanti soldi, ma se poi si è perennemente stressati, arrabbiati e preoccupati, quale giovamento abbiamo per la nostra anima? Quindi, se pur si rimane anonimi e senza troppi privilegi, l'importante è vivere con animo tranquillo e senza troppe preoccupazioni.
Fai le cose che ti fanno stare bene e cerca di essere quanto più fedele alla tua natura. Trascorri quanto più tempo in posti in cui riesci ad essere in contatto con i tuoi pensieri più profondi e non preoccuparti di piacere agli altri ma a te stesso. La vita è troppo breve per viverla come altri ci fanno credere che vada vissuta.
Perché corriamo sempre se poi non arriviamo da nessuna parte? Viviamo ormai in una società che ci porta a rincorrere solo ciò che è mondano, lasciandoci naufragare tra la delusione e la frustrazione. E cosa facciamo dopo? Ritorniamo a correre.
In una società in cui il semplice, il gratuito e l'essenziale sono fuori moda, è sempre più facile farsi manipolare da un sistema che ci vuole automi privi di personalità. Siamo così sopraffatti da tante cose lusinghiere e malsane, da aver perso la via che ci conduce alla vera pienezza.
A volte bisogna tagliare i rami secchi dalla nostra vita, quelli che ostacolano il nostro cammino. Così come accade con gli alberi, che una volta potati si rafforzano e si rigenerano; anche noi eliminando ciò che è dannoso per la nostra vita, cresciamo e risplendiamo.
C'è un senso di benessere interiore nel fare cose utili e giuste, soprattutto se queste sono rivolte a persone meritevoli. Ci eleva lo spirito, dandoci quel senso di gratificazione che solo attraverso le opere buone possiamo sperimentare.
Viviamo così talmente di corsa, in una realtà sempre più artefatta e illusoria, da non provare più sentimenti genuini come la meraviglia e lo stupore. Siamo assuefatti da tante cose delle quali non abbiamo affatto bisogno, perdendo di vista ciò che realmente ci appaga, solo perché come pecore seguiamo il gregge e non il nostro cuore.