Se hai un lavoro dignitoso, qualcuno che ti vuole bene, e vivi in un posto in cui ti sono garantiti i diritti primari come persona; non hai motivo di lamentarti e sei davvero fortunato.
Tutti di corsa, in un continuo flusso di cose a cui ci si aggrappa, che per le quali perdiamo di vista ciò che è essenziale e benefico per l'anima. Siamo così tutti stressati e annebbiati da tante insensatezze, da non vedere più con chiarezza le cose; da non saper guardare più nel cuore di chi abbiamo di fronte.
Viviamo in una società in cui siamo indotti a non fermarci mai e a non fare ordine, chiarezza e discernimento dentro noi stessi. Siamo così sempre di corsa: stressati e dominati da tecnologia, mode e da continui messaggi di plagio da parte dei media, da essere ormai sempre più lontani dalla natura e dalle cose essenziali.
L'uomo che coltiva la quiete interiore percepisce l'essenza delle cose. Non ha fretta; non è intento a volere sempre ciò che gli sfugge: assapora il momento presente. Apprezza le cose e si gode ciò che realmente lo rende felice.
Esiste uno stato di tranquillità interiore, che spesso lo si prova nella preghiera e nella meditazione, oppure lo si assapora in quelle passeggiate a contatto con la natura in cui alleggeriamo la mente e il corpo. Sono momenti preziosi in cui emergono quei pensieri più sublimi che fanno bene all'anima.
Una continua corsa, stress, caos e rincorsa ai beni materiali: è tutto inutile. È meglio aspirare ad una vita semplice, nella tranquillità, lontani dal continuo frastuono della società... Stare in pace con sé stessi, senza desideri effimeri e in compagnia di persone speciali.
Puoi avere qualsiasi ricchezza, qualsiasi agio, qualsiasi potere, ma se non hai la tranquillità nella tua vita, nella tua anima e nella tua famiglia, non hai proprio nulla.
Anche se appare tutto buio, il sole prima o poi splende nella vita di colui che non ha mai perso la fede e la speranza, non smettendo di agire con costanza nella direzione dei suoi intenti.