Scritto da: Teresa Laviola
Tre sguardi identici indimenticabili che parlano di abusi, l'uno di una giovane nel posto sbagliato al momento sbagliato, l'altro di un giovane, omosessuale, in un luogo in cui, non troppo lontano da noi, l'omosessualità è ancora considerata un reato e una vergogna... l'altra, arrivata per aiutare l'amico, che con lo sguardo si perdeva in una storia antica il cui solo pensiero le riempiva i grandi occhi neri di lacrime. Tre storie che cercano giustizia, tre giovani i quali, nonostante la vergogna infinita, alzano ancora lo sguardo, cercano negli occhi chi può e deve aiutarli, lo accolgono nonostante tutto, e vi si aggrappano come ad un pezzo di legno impregnato d'acqua che si scorge in mezzo al mare, unica ancora maldestra di salvataggio. Si vorrebbe urlare e battere i pugni e poi guardarli serenamente sussurrando di non preoccuparsi con tutto il desiderio di alleggerirli dall'onta che si è riversata su di loro, rendendo loro tutta la dignità perduta, almeno un po', come un balsamo che porta un filo di sollievo su ferite troppo profonde per essere sanate...
Composto mercoledì 5 aprile 2017

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    Scritto da: Teresa Laviola
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