Post inseriti da Anna R. Di Lollo

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Scritto da: Anna R. Di Lollo
Molto ci plasma e leviga l'entusiasmo che suscitiamo, gli apprezzamenti che otteniamo, la fiducia che inculchiamo, insomma quel che ci viene riconosciuto del nostro agire. Impervia è invece la via di chi, non abitando alcun cuore, vede svilita tutta la propria amorevole opera di costruzione.
Composto giovedì 21 settembre 2017
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    Scritto da: Anna R. Di Lollo
    Talvolta bastano i sensi per una somma conoscenza. Il cacciatore di segnali vive orientandosi col cuore, tenuto in mano come fosse bussola, per avvertirne la presenza; con le orecchie in allerta continua, per udirli arrivare; con l'olfatto affinato dal loro casuale e imprevedibile manifestarsi di preda selvaggia; con gli occhi chiusi per poterli osservare attentamente attraverso l'anima, assaporandone il gusto prima di vederli tramontare. Solo un baleno, un arcobaleno, un colpo di coda, un istante fugace, un dubbio atroce... ma non v'è niente di così profondo che la ragione possa spiegare.
    Composto martedì 4 luglio 2017
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      Scritto da: Anna R. Di Lollo
      Credo d'aver compreso che felici lo si può essere solo nella semplicità. Felice è chi trova volgare il denaro e volge il suo sguardo altrove. Chi esprime col lavoro delle mani i propri voli pindarici della mente. Chi non trascura il cinguettio di una cincia di passaggio o la gioia schizzata sulla tela del mondo dall'esuberanza di un'ortensia. E noi siamo proprio come quell'ortensia capace di cambiare toni e intensità della corolla in base all'acidità del terreno. Parimenti ad essa, più veniamo irrorati d'amore e più ci vestiamo di gaiezza e vivacità. Insomma, m'illudo d'aver compreso che la felicità sia l'ombra dell'amore: un dono, raramente una conquista.
      Composto sabato 24 giugno 2017
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        Scritto da: Anna R. Di Lollo
        Quando ci lasciano un cuore dovremmo sempre farne il miglior uso possibile, altrimenti è inutile andare in giro col retino a catturarne tanti. Siamo collezionisti forse? Ne abbiamo compresa la differenza? O ci sembrano ancora tutti uguali? Ce ne sono di vivi e meno vivi, alcuni rivolti verso il basso, con la faccia a terra come un tempo si seppellivano le streghe, e altri sempre all'insù, quasi a voler sfidare il cielo. Ve ne sono di pesanti e altri meno; di colorati, spenti, esultanti, tristi. Anche i cuori sono diversi ed è per questo che abbiamo bisogno di scoprirne uno solo speciale e renderlo tale. Di cuore uno soltanto ne abbiamo e lo lasciamo a chi amiamo. Ma taluni li dimenticano in cantina o in soffitta, impolverati, disattesi, inutilizzati. Non v'è regalo più grande che ci possa venir fatto e a questo dovrebbe seguire il miracolo della comprensione di chi lo ha ricevuto, ma sovente se ne ottiene solo eterno oblio.
        Composto lunedì 29 maggio 2017
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          Scritto da: Anna R. Di Lollo
          Ognuno ha la propria Moby Dick da temere. Certi pensieri sono come colpi di coda di una balena, si ergono come muraglie fuori dalle acque proprio quando meno te lo aspetti, investendo come uno tsunami l'onnicomprensività della mente e finendo spiaggiati, dopo essersi infranti sul cuore, tra le secche dell'anima. Questo è il perpetuo andirivieni del ricordo tra le maree della vita.
          Composto giovedì 20 aprile 2017
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            Scritto da: Anna R. Di Lollo
            A volte non siamo noi a lasciarli, ma i sogni ad abbandonarci. Hanno un loro carattere, un proprio temperamento, un comportamento definito e peculiare, proprio come fossero individui. Taluni, di poco spessore, durano giusto il tempo della primavera di una rosa, altri, invece, ci tormentano lungamente e quasi in via definitiva. Spesso sono di quelli destinati a non realizzarsi mai, perché impossibili o affidati all'assenza di determinazione e coraggio altrui, ma forse inviati a illuminarci un cammino diversamente buio, a tenere viva la fragile scintilla della speranza, a non farci battere la ritirata sotto la bandiera della rassegnazione e a non far smorzare il lume dell'entusiasmo. I nostri sogni godono di vita propria e noi dovremmo averne più cura, in fondo ci sono stati affidati dalla sorte, durante la sua partita a dadi col destino e la casualità.
            Composto mercoledì 19 aprile 2017
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              Scritto da: Anna R. Di Lollo
              Esistono due tipi di sogni: quelli a due mani e quelli a quattro. I primi sono espressione di volontà ferrea, autodeterminazione, caparbietà, ostinazione, tenacia. Io amo definirli "della gioia", perché con essi ognuno, tramite le personali capacità, può raggiungere, doppiare e superare i propri limiti e obiettivi. I secondi, invece, hanno bisogno di un aiuto esterno, di una piccola o grande felicità donata, dell'avallo e il contributo di una o più anime altre. Sono questi i sogni della frustrazione, dell'impotenza, quelli per cui, proprio quando si crede di averli messi al sicuro, arrivano le imprevedibili, improvvise e turbolente correnti marine, che, con furia cieca, li scaraventano nuovamente in alto mare. Qui essi annaspano in un naufragio senza fine che, talvolta, li lascia annegare senza scampo alcuno. Chissà, forse è meglio affidarli alla sola cura delle proprie mani i sogni.
              Composto domenica 2 aprile 2017
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                Scritto da: Anna R. Di Lollo
                C'è un luogo meraviglioso, un giardino segreto, un posto incantato nel battere di ciglia delle persone silenziose, quelle che guardano in basso, quelle che arrossiscono ancora persino al lieve fremito di un fuscello. Un mondo fatto di desideri inespressi, di dolcezze che traspaiono solo dall'acuita lucentezza d'un paio d'occhi immersi nelle acque dell'emozione. Vi sono garbo, timidezza, senso della misura, ponderatezza, una profonda riservatezza e dignità per il dolore, che un sorriso può sempre trasformare in splendore. È tutto ovattato, insonorizzato, uno spazio dedicato alla modalità "sottovoce", quella che permette di sentire solamente l'impercettibile brusio del proprio cuore.
                Composto martedì 28 giugno 2016
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                  Scritto da: Anna R. Di Lollo
                  Non sono mai anonimi, né muti i ricordi. Hanno sempre un indirizzo ben preciso, il volto d'una persona amata, una fragranza soave di memorie ancora bambine, una nota aromatica e penetrante di ginestra, di acacia o di lavanda svolazzante nel vento, una lettera sbiadita dagli anni e dalle lacrime versate. Talvolta possiedono persino un ritornello ancora saltellante nella mente, come bambini che giocano sulla corda del tempo. Basta chiudere gli occhi per avvertire la presenza quasi tangibile di ciò che il cuore, a dispetto della svagata memoria, trattiene indelebile nel rincorrersi dei lustri. Sono certa che i ricordi posseggano un'anima, capace di tenerli in vita anche quando hanno ormai perso lineamenti, definizione, tratti particolari. Quando li crediamo ormai dimenticati, basta un senso solleticato da un casuale dettaglio e come per incanto un déjà-vu ci spinge indietro nel tempo, tra le braccia accoglienti di una felice reminiscenza.
                  Composto lunedì 23 maggio 2016
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