Scatto una foto e tatuo un ricordo.
Composto lunedì 17 maggio 2021
Scatto una foto e tatuo un ricordo.
Se qualcuno deride le tue lacrime, non è all'altezza della loro sensibilità.
Se qualcuno prende in giro le tue lacrime, non è all'altezza della tua sensibilità.
Sapere ascoltare il bambino che è in te aiuta a non perdere i sogni, ad inventarci, a non essere malvagi, ad avere il coraggio di esprimere la nostra creatività "se c'è".
Se ascolti male, se non accetti la positività della fanciullezza interiore, usi negativamente quella parte di te che credo sia essenziale per sopravvivere agli eventi negativi e dolorosi della vita che tutti prima o poi viviamo.
I capricci dell'adulto, penso sia il risultato di un bambino viziato che nonostante l'età non desidera ma pretende.
Il Possesso e la gelosia è degli insicuri.
Il concedere a taluni individui non è debolezza, ma un tacito dire: comprendo la tua immaturità.
Amo il bambino che è in me che guarda con innocenza il suo sogno e rispetta quello di chi incrocia nel suo cammino, senza pretese, ma con condivisione di pensiero, affetto, confronto.
Senza gareggiare né perdersi nella malvagità che solo l'adulto che ascolta il bambino viziato che è in sé, ha la capacità di fare.
Dopo un'attenta analisi, sono giunta ad una conclusione. Noi donne abbiamo due fegati... Perché due ce ne vogliono, per vivere ciò che noi viviamo... poi abbiamo un cuore grande dentro una piccola scatola fra il torace e i confini dell'anima. Siamo donne e siamo un passo avanti e questa è una certezza, che alcuni maschi non ammetteranno mai... Ma non importa il nostro passo avanti, fa sì che stiamo un passo indietro solo per fargli credere che sono più forti.
Se la notte mentre dormo piango, è perché il mio sorriso non vuol darla vinta al giorno, quando tutto è luce.
C'era una volta un uomo, che per difendersi dalla cattiveria decise di farsi una corazza con tante pietre.
Pensava che niente lo potesse ferire, né le parole, né la falsità, niente!
Ma nel trasformarsi in pietra, dimenticò un piccolo dettaglio, i piccoli spazi fra una pietra e l'altra.
Così tutti lo trattavano come gli capitava... chi lo derideva per il suo eccesso di estro, chi lo sgridava per la sua strafottenza, chi lo attaccava pensando fosse invulnerabile.
Invece dalle piccole fessure passavano tutti gli stati d'animo, arrivavano al cuore e colpivano.
E così l'uomo di pietra restò piegato dal dolore...
Tutti possono farsi una corazza, ma i sentimenti attraversano pure quella.
Non posso pensare che l'eleganza sia apparecchiare con posate d'argento e bicchieri di cristallo, vestire Vuitton, Chanel e poi usare parole volgari e sempre piene di giudizio.
L'eleganza non ostenta, ma in silenzio si pone gentile e aggraziata come una danza classica.
Se metto sul social uno stato o una frase a metà che preoccupa o incuriosisce chi la legge, non posso fingere riservatezza gettando il dardo e poi stare in silenzio, suscitando pettegolezzi e discorsi da cortile, con lo starnazzo di massa.
Condividere solo ciò che può fare crescere, donare un sapere con umiltà o un momento di gioia che faccia dimenticare le amarezze che spesso la vita dà.
Sto leggendo e sono dentro al libro, sono la protagonista, sono il buono, il cattivo, il passante, la vittima, il carnefice... Sono in cima all'Everest, fra l'Esercito di Terracotta, nella foresta Amazzonica. Sono tanti sentimenti, mi ritrovo in molti personaggi, anche quelli che mi danno la nausea, perché mi metto nei loro panni, analizzo, cerco di capire e non giudico... Mai Giudicare è un pensiero che non stimo, che trovo poco intelligente per menti pigre, insolenti... Sto leggendo, mi estraneo dal mondo circostante, il mio uomo mi chiama e non lo sento, non sa che a volte sono "Gregor Samsa" di Kafka. Altre volte "Miriam" di Hossein... o l'elefante del Piccolo Principe. Sto leggendo e apro la mente, sto leggendo per capire un poco il mondo... sto leggendo per visitare e viaggiare dove non posso... e voglio perdermi e mentre mi perdo dentro il libro, trovo una parte di me che non conoscevo... Leggere fa viaggiare in un mondo parallelo alla meditazione. Sto leggendo e ringrazio il libro, l'autore, l'editore, la maestra che mi ha insegnato a leggere. Sto leggendo ed è bellissimo.
Noi che facciamo l'amore quando ci stringiamo la mano noi che facciamo l'amore quando preparo il pane, il nostro caffè... quando andiamo a fare le passeggiate, quando facciamo il cruciverba, quando scriviamo i sogni di viaggio in un foglio... noi che facciamo l'amore quando ridiamo, quando siamo tristi e ci manchiamo, perché la vita ci costringe a stare un poco lontani. Noi che facciamo l'amore anche senza fare "l'amore".