Riesci solo ad insinuare, alludere e "provocare" ed io provo "compassione". Non hai nemmeno gli "attributi" per dire apertamente ciò che pensi.
Composto lunedì 2 maggio 2016
Riesci solo ad insinuare, alludere e "provocare" ed io provo "compassione". Non hai nemmeno gli "attributi" per dire apertamente ciò che pensi.
Mi fanno sorridere le persone che insinuano dubbi sul mio modo di essere e di agire. Ho il coraggio di vivere la vita che ho scelto per me, di sicuro non mi sento sbagliata. Appartengo in primis a me stessa, mi distinguo dalla massa, non percorro una strada che non mi emoziona solo per unirmi al "gregge", non do importanza alle dita puntate contro, alle risatine sbeffeggianti in sottofondo, agli sguardi diffidenti e canzonatori, perché quando si ha l'audacia di essere protagonista della propria vita, si avrà sempre la libertà di camminare a testa alta.
Non sono una persona orgogliosa, non mi faccio problemi nel chiedere scusa, però non prego nessuno di restarmi accanto, chi vuole andarsene, lo faccia pure. Fortunatamente amiche vere e sincere ne ho, sono poche ma sono le migliori.
Attenta! Puoi scegliere come apparire, ma non puoi nascondere a lungo chi sei realmente, arriverà il giorno che verrai "smascherata".
Dovrebbero abolire il "vizio" di giudicare gli altri, e aggiungere come dovere, il "compito" di guardarsi dentro. Curiosi i link di certe persone, e penso: deve farti davvero schifo la tua vita, se perdi tempo a giudicare la mia.
Nella vita puoi sentirti furba quanto vuoi, ma ricorda che chi vive nella cattiveria e nell'invidia, prima o poi ne paga le conseguenze, raccogliendo ciò che ha seminato, affogando nelle proprie azioni "malvagie": il bene trionferà sempre.
Ripenso a quando ero bambina, quando per sentirmi una principessa bastava una collana di mia mamma, quando il problema più grande era fare il fiocco alle scarpe, quando ero bambina sorridevo sempre, anche dopo aver pianto, quei sorrisi non erano mai di circostanza, erano sorrisi veri, che uscivano dal cuore, dall'anima, ricordo quando mio papà mi teneva la manina per attraversare la strada, l'avrei stretta di più quella mano, se solo avessi saputo, che ad "attraversare la strada della vita" sarei stata senza di lui. Allora non conoscevo "le cose cattive" del mondo, mi piacerebbe poter assaporare ancora una volta, con quello sguardo innocente, quello che oggi non vedo più.
"Carcerata" dall'amore, "ammanettata" dalla passione, No, non voglio essere liberata, voglio "godere" di questa folle "prigionia".
Perché hai scelto la "segregazione"? Chiusa in casa, chiusa nella tua stanza, esci solo per le visite dai dottori o in altre rare occasioni, con la "malavoglia" che scorre nel tuo corpo, con la paura degli sguardi, della folla, delle parole, con la paura di tutto, non è giusto passare periodi di vita così, come una malata in quarantena. No! Rialzati e combatti, fai uscire la "guerriera" che vive in te, meriti di vivere una vita felice, ormai il passato è trascorso, guarda al futuro con il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore. Ci sono persone che vivono per te!
Una donna, un'adolescente o peggio ancora una bambina che hanno subito una violenza sessuale, difficilmente possono essere capite da chi non l'ha subita. Non si può spiegare ciò che provano al momento, nei giorni successivi, nella loro vita,
la persona non vive più e non dimenticherà mai, incomincia ad odiare il suo corpo perché è rimasta segnata, si fa "schifo", si lava e si rilava perché si senti sporca, incomincia ad odiare il contatto fisico, poi "miracolosamente" la sua mente "metabolizza" l'accaduto. Torna a vivere, serena e spensierata come prima, però, attenzione, dopo molti anni, basta una minima frase, basta una situazione, che può sembrare "banale" e rivive quelle tremende sensazioni che credeva di aver "archiviato" nella sua mente. Io posso dirti: sii forte, le hai combattute prima e le sconfiggerai ancora.