Io che ti amai e che continuo ad amarti, non ebbi e non ho lo stesso prezzo dell'amore che spendo... e mi spengo.
Composto giovedì 16 giugno 2016
Io che ti amai e che continuo ad amarti, non ebbi e non ho lo stesso prezzo dell'amore che spendo... e mi spengo.
Scorreva nelle mie vene sangue gelato, il freddo m'avvolgeva il corpo, e nel petto il cuore era stanco di battere, gli occhi di vedere. Il mondo si era spento come il mio desiderio d'amare, lei non c'era più e nemmeno io per il resto del mondo.
Io schiavo del destino nelle mani del tuo amore.
Lasciati abbracciare, lasciami accarezzare questa poesia di emozioni, dimentica il mondo ma ti prego stringimi!
Di te, o Dio, non mi resta che pensarti e spesso, ricordarmi che sei l'illusione dei poveri, la benedizione dei ricchi! Attendere le tue promesse io non posso più! Mi ritraggo dal tuo mistero, dal tuo sentiero misterioso, fatto di dolore reale e amore verbale! Avevo fatto di te la mia corazza, ma gli occhi dei bambini che piangono per i dolori del mondo hanno trafitto il mio cuore, l'ingiustizia che osservi senza agire ha dilaniato il mio amore, i corpi squarciati di donne hanno vanificato la tua onnipotenza, hanno disintegrato la tua onnipresenza! Cosa ti occorre ancora per muovere la tua mano? Mi sento un insetto catturato dalla tua forza, mi sento un insignificante essere umano giocato dal tuo orgoglio, mentre vedi senza osservare, odi ma senza sentire le urla degli innocenti che gridano quel nome che hanno inventato per lenire la cruda realtà di vivere senza un perché!
Il giudizio altrui non mi interessa, nessuno può indossare la mia anima, e tantomeno leggere il mio cuore. Lascio ad altri la convinzione che hanno su di me, io so chi sono e riconosco i miei limiti! Ma coloro che giudicano forse non fanno altro che rispecchiare la propria immagine nella persona che invidiano!
Quello fu il tempo in cui le mie labbra sondarono l'amore con baci duraturi e le mie mani solcarono i tuoi seni, quello fu il tempo in cui il linguaggio era fatto di sospiri e gli attimi di piacere! Quello fu il tempo dell'amore irresponsabile fatto di sollazzi e peccati, il nostro tempo era il nostro Dio e i nostri corpi il nostro tempio! Quello era il tempo della conoscenza del piacere e del dolore dell'abbandono alla vita se questa stessa fosse spenta d'amore!
In tempi di crisi impostaci, difendersi in che modo? Non conduciamo una vita facendoci governare dal desiderio delle cose, al contrario dovremmo avere sufficiente controllo per dominare e se occorre sconfiggere i desideri della possessione di cose inutili! Eliminiamo il concetto che una persona vale quanto le cose che possiede. Non è affatto così! Coloro che posseggono molte cose sono dominate dalle ricchezze e schiave di cose inanimate. Spesso il vero spreco consiste nel comprare cose inutili!
In verità ho messo alla prova il mio cuore per capire se riuscivo a non pensarti, per investigare i miei sentimenti, e ciò che è emerso è davvero consolante, mentre non ti scrivevo guardavo le tue foto con i tuoi amici, e s'improvvisava in me una piccola gelosia, quasi a dirmi guai chi te la tocca, altro che non pensarti, mi ripiombi nell'anima ogni momento, con quel desiderio di abbracciarti e stringerti a me, e credo di poterlo fare, se solo tu lo concedessi.
Ci sono giorni in cui ci si sente spenti, sterili emozioni che sono intrappolate negli inferi dell'anima. Ci sono giorni in cui l'unica cosa che vuoi ascoltare è l'assoluto silenzio, gli unici colori che gli occhi adulano è quello del celo stellato, e a inebriarti è l'odore del vento che soffia sul mento come a rinfrescarti la memoria! Ci sono sere che ami le tenebre perché in quel cieco vivere, ripassi la tua vita come sfogliando ogni pagina della tua bibbia fatta di passato, presente e speranzoso futuro. Ci sono giorni in cui l'anima si stacca dal corpo e lo abbandona nel suo letto per scoprire nuovi mondi nuovi orizzonti, e disertare la realtà che circonda questo mondo folle!