Post inseriti da Domemì

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Scritto da: Domemì
Non si ha più niente da dire. E no caro diario. Non si trovano più le parole, solo per ferire. Si rimane fermi. Ormai non si ha nemmeno niente da fare, se non giudicare, scappare, ritornare e pensare alle paure quando ti accorgi che i sogni che fai non si avverano e diventano i tuoi incubi, e così tutti i sogni, i pensieri, rimangono prigionieri dentro noi. Ma liberiamoci, liberiamo questi pensieri scrivendo oppure Parliamo, viviamo, ridiamo, la vita è questa, lacrime salate, sorrisi vivi, occhi felici. Basta puntare il dito contro gli altri. Basta tutto questo odio, questa ipocrisia. Basta!
Composto sabato 3 giugno 2017
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    Scritto da: Domemì
    Mi piaci perché con te sono me stessa. Mi piaci perché mi fai stare bene anche solo raccontandomi delle tue cose. Mi piaci perché quando mi guardi mi fai sentire unica. Perché così come mi guardi tu, l'effetto che mi fanno i tuoi occhi quando incrociano i miei, mai nessuno me l'ha fatto. Mi piaci perché non eri previsto, non eri nei miei piani. E a me le cose improvvise fanno impazzire!
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      Scritto da: Domemì
      Ho sempre scritto di me. Ovunque. Ogni qualvolta ho davanti a me una penna ed un foglio. Scrivo. Scrivo perché quando lo faccio mi sento meglio. Come dice Bukowski "scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo". Preferisco scrivere, aprire il mio animo e stenderlo su un velo di foglio bianco, che molto probabilmente verrà strappato e gettato. Ma almeno a farlo sarò io. Credo sia inutile aprire il cuore alle persone. Pure perché nessuno ti capirebbe, sono subito pronti a contraddirti. E tu rimani li in silenzio ad ascoltare ciò che più ti fa male. Perché noi persone fragili abbiamo bisogno di sicurezza, incoraggiamento. Invece la maggior parte delle volte siamo circondati da persone che ti fanno sentire piccoli, così piccoli da renderti incapace di tutto. Da farti aver paura, a non riuscire nemmeno ad affrontare gli ostacoli più banali. Allora ti arrendi. Ti butti giù, e continui a starti a delle condizioni che vorresti abolire, a quelle abitudini che ci siamo creati e che non siamo capaci ad uscirne. Per mancanza di coraggio. E a quel punto si spera. Si spera che arriva una buon anima pronta a salvarci da questo annegamento, che ci afferri per i capelli e ci porta in riva al mare, e tranquillizzarci, dicendoci che tutto è finito. E che da quel vortice ne siamo usciti vivi.
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        Scritto da: Domemì
        È brutto. È brutto non riuscire a reagire. A non essere tu il padrone dalla tua vita, dei tuoi pensieri. Sei stato gestito per così tanto tempo, fino a diventare un'altra persona. Non negativa, nemmeno positiva. Ti ritrovi una persona che non sei tu. Inizialmente ti sta bene, perché ancora non si è coscienti, poi cominci a capire, a conoscerti meglio. E noterai che dentro di te, è tutto così diverso da come lo vedi fuori. A quel punto l'unica cosa che vorresti fare è salvarti. Ma non riesci. Ti senti stretto ad un muro, alto, senza via di scampo, circondato da guai, dove non hai via d'uscita. Gridi, gridi aiuto, ma la tua voce sembra quasi un silenzio. Allora ti arrendi. E resti così, ancora intrappolato da quella persona che non sei tu... il punto è questo; a volte si sa perfettamente cosa bisogna fare per essere felici, ma puntualmente si fa sempre il contrario. Non perché si è masochisti, ma perché pensiamo così tanto al dolore degli altri senza dar peso all'inferno che ci scoppia dentro.
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