I migliori post inseriti da ELIO BLANCATO

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Scritto da: ELIO BLANCATO
C'è sempre, nella vita di ogni persona, un momento in cui ci si sofferma a valutare la propria esistenza. Se questa valutazione è fatta con estremo rigore e massima sincerità, il momento è di grande valore evolutivo poiché, facendo emergere tutti i limiti e le contraddizioni del proprio operare, consente di individuare con precisione i propri difetti, le debolezze e gli errori commessi.
Composto domenica 10 novembre 2019
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    Scritto da: ELIO BLANCATO
    Uno dei principali cardini del vivere civile è il rispetto delle idee e delle opinioni altrui, anche se non sono condivise. Ogni persona ha, infatti, il diritto di esprimersi e di agire nella più totale e assoluta libertà sino al punto in cui le sue parole o le sue azioni – fisiche, mentali o psicologiche – non vanno a ledere in qualche modo la dignità e la libertà di un'altra persona. "La mia libertà finisce là dove inizia la tua". Questa è la regola aurea di ogni società evoluta.
    Composto martedì 25 febbraio 2020
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      Scritto da: ELIO BLANCATO
      Per il benessere presente e futuro di questo pianeta e delle nazioni che vi abitano, è molto più importante la "crescita globale dell'amore", misurata dalla volontà e dalla capacità di condivisione, rispetto alla "crescita globale della ricchezza", misurata dal prodotto interno lordo (P.I.L.) di ogni singola nazione.
      Composto sabato 29 febbraio 2020
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        Scritto da: ELIO BLANCATO
        Per capire cosa provano le altre persone non esiste modo migliore che mettersi nei loro panni, cercando di rivivere le loro situazioni e le loro difficoltà. E se poi si arriva a condividere anche stati d'animo ed emozioni, si realizza quella straordinaria e intima partecipazione che si chiama "empatia".
        Composto sabato 14 marzo 2020
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          Scritto da: ELIO BLANCATO
          I vantaggi di un'Italia infetta

          Se sentite dire che in Italia mancano i tamponi rinofaringei per il coronavirus (Covid-19) non credeteci. Ci sono infatti diverse aziende che li producono, e tra queste anche una ditta di Brescia, la Copan Diagnostics, che ne produce diversi milioni ogni mese e che li vende in quasi tutto il mondo.
          Ciò che invece manca in Italia è la volontà di farli, dal momento che il Ministero della Salute ha dato disposizione di sottoporre a test soltanto le persone con sintomi manifesti.
          Scelta perversa e nefasta, per alcune evidenti ragioni.
          Per prima cosa, fare i tamponi solo alle persone sintomatiche vuol dire non fare alcun tipo di prevenzione (nè quella primaria, né quella secondaria), ma far giungere ai Pronto Soccorso pazienti con la polmonite già conclamata, e quindi in condizioni tanto gravi da necessitare di ricoveri in unità di terapia intensiva, sovraccaricandoli a dismisura e saturandoli rapidamente, a discapito anche di tutti gli altri malati che necessitano di monitoraggio e supporto continui. Questa, incidentalmente, è anche una delle cause per cui in Italia il numero di decessi è così alto da aver già superato, ben prima del picco dei contagi, persino la Cina.
          Una seconda ragione è che non facendo tamponi a chi sta apparentemente bene, non si possono individuare i "portatori sani", ossia quelle persone contagiate ma asintomatiche che, non sapendo di esserlo, non prendono precauzioni e sono quindi in grado di infettare tutti coloro con cui entrano in contatto. Se poi si pensa, da studi recenti, che una persona su quattro è "portatore sano", si può facilmente capire perché in Italia il contagio da Covid-19 si stia diffondendo così rapidamente e in maniera esponenziale.
          Da qui la misura tardiva del Governo di non muoversi più da casa, lasciando però che i "portatori sani" contagino tranquillamente i propri familiari e tutti i conviventi. In tal modo si può arrivare ad infettare anche il 70%-80% dell'intera popolazione italiana.
          A Giorgio Parisi - uno dei più autorevoli scienziati italiani, esperto di fisica teorica nel campo dei sistemi complessi, nonché presidente dell'Accademia dei Lincei - che sosteneva che il numero totale dei contagiati in Italia era fortemente sottostimato e che pertanto bisognava cambiare strategia e fare più tamponi, ha replicato Giovanni Rezza - direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità – dicendo che "la decisione di fare il tampone solo alle persone con i sintomi è una strategia fatta per massimizzare i vantaggi".
          Ma, a quali vantaggi si riferisce, signor Rezza? Forse a migliorare i conti dell'inps, che non dovrà più pagare migliaia di pensioni di anzianità e vecchiaia o forse ad abbassare l'età media della popolazione italiana che era tra le più longeve al mondo o forse a creare posti di lavoro negli impianti e nelle società di cremazione?
          Deve spiegarli bene questi vantaggi, soprattutto a coloro che stanno piangendo i propri cari e che non hanno neppure potuto salutarli.
          Composto venerdì 20 marzo 2020
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