Di cosiddetti "uomini" ce ne sono a milioni, di veri padri se ne contano pochi sulla punta delle dita.
Commenta
Di cosiddetti "uomini" ce ne sono a milioni, di veri padri se ne contano pochi sulla punta delle dita.
A volte rimango incredula da come l'invidia di chi non ti saresti mai aspettato, ti guarda dalla testa ai piedi.
Quando si oltrepassa il limite di sopportazione verso ogni mio rispetto, è lì che mando la gente quaquaraqua: a quel paese senza mezzi termini.
Io sono buona e cara, ma non dovete fare il grosso errore di farmi arrabbiare. La conosco benissimo la mia rabbia, lei non si tira più indietro e non guarda in faccia nessuno.
Siamo talmente assuefatti dalla tecnologia che mettiamo da parte i veri rapporti di vita, quelli in cui rimangono in un angolo della memoria, sfumati da un vago ricordo.
Se fossimo più consapevoli che "ascoltare" è un dettaglio fondamentale, si eviterebbe di procurare alle persone parecchi dispiaceri.
La mia anima ha bisogno di attenzioni, il mio cuore di solide emozioni per non fare morire la bellezza di un sentimento.
La mia grande colpa è di amare troppo tutte le persone che tengo nel cuore, per poi arrivare al punto di non essere abbastanza per stare nella priorità dei loro pensieri.
A fianco ad una donna che vale, non è un posto che si addice a qualunque uomo, soprattutto a quello abituato a fare delle donne un multiplo uso.
Con le tue braccia forti mi accoglierai sempre al tuo cuore, con le tue mani grandi stringerai in sicurezza ile fragilità del mio animo, e per non perdermi nelle paure di questa vita, spronerai la strada giusta verso quel lungo viaggio chiamato "destino".
Sarai come un faro ad illuminare le mie bui notti, sarai un raggio di sole a scaldare le fredde giornate del tempo, che consuma ad ogni suo passo l'età fiorente della mia esistenza.
Che gli auguri più belli possano allietare il nome della tua memoria (Papà).