In sonno, talora mi capita di essere quello che io non sono, non sono mai stato e mai sarò; talaltra, invece, di non essere quello che io, in veglia, veramente sono.
Composto mercoledì 6 giugno 2018
In sonno, talora mi capita di essere quello che io non sono, non sono mai stato e mai sarò; talaltra, invece, di non essere quello che io, in veglia, veramente sono.
La merda parlante fotte anche ciò che pensavo non potesse mai essere fottuto da lei, e cioè la maledetta bocca di chi le dà voce.
Ci sono sempre quelli che usano dire che la mia penna scrive storto per righe dritte, e io sono appunto d'accordo con loro perché alla fin fine io, lo confesso, non sono mica Dio.
Ehi, senti, guarda che al mio agnellino non importa affatto se Gesù è risorto o meno. Ciò che a lui importa è che io non sono più cattolico e che, di conseguenza, al pranzo di Pasqua lui non verrà crudelmente sacrificato e golosamente degustato da me.
La versatilità e l'originalità che mi contraddistinguono fanno parte integrante della mia intrinseca e innata personalità, sia nella mia vita privata che professionale.
Dio, chi è? Cos'è? Com'è davvero?
È ebreo, musulmano, italiano, americano, russo, coreano, marziano o cosa?
È bianco, nero, giallo; biondo, bruno, sbiadito, cristallino o variopinto?
È cristiano, cattolico, buddista, islamico o altro? Oppure ateo o agnostico?
È buono o cattivo? Fa il Ghandi, Trump, Putin, Kim Jong-un o Devon Arthurs?
È elettore o meno? È per la repubblica, per la monarchia o per il comunismo?
Ci creò alla Sua immagine o siamo stati noi ad idearlo e crearlo alla nostra?
Le frasi che scrivo non sono nient'affatto speciali né tantomeno favolose, bensì lo siete invece voi che, nel leggerle con il cuore e non solo con gli occhi, rischiate di renderle tali.
A volte mi chiedo, zitto e muto; altre mi chiudo, nudo e crudo. Ma cosa? Dove? Boh! Mah! Beh, diciamo che lo faccio come se (almeno per me) chiedere e chiudere fossero la stessa cosa.
Il 30 novembre 2016 è già una data storica. Un giorno memorabile e significativo in cui i sentimenti di uno scambio fraterno di solidarietà, tra i tifosi di due squadre di calcio sudamericane, si trasformano nel simbolo evocativo di un evento insolito nella storia del mondo del football professionistico, tramutando la consueta rivalità sportiva che li divideva in fratellanza e simpatia reciproca, malgrado la tragedia aerea che ha coinvolto la squadra ospite.
E poi ci sono dei politici prezzolati e dei religiosi sfegatati che mi odiano non solo per quello che sono, ma anche, e soprattutto, per ciò che scrivo. Meno male che lo fanno da morire, perché, se sono proprio loro quelli che muoiono, ora sta a me continuare a vivere e scrivere fino a quando le mie dita si saranno del tutto calmate.