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Scritto da: Mario Pappagallo
Strisce temporali in apparenza sovrapposte, nessuna uguale all'altra ma una dietro l'altra in sequenza lungo la vita. Sequenza verticale od orizzontale non importa perché lo spazio-tempo non esiste. Noi viviamo finiti attimi infiniti da prima della nascita fin dopo la morte. Unici e al tempo non permanenti, ma infinitamente fluidi. Tutti siamo così, ognuno nel micro e macro spazio di sua competenza. Seduti su un divano, in auto o al lavoro pensiamo alla luna e nello stesso istante siamo lì, la nostra proiezione è lì inglobando in noi uno spazio che può sembrare enorme ma non lo è: quello del divano e quello sulla luna. Luna immaginifica perché mai vista? Non importa, è così nel momento stesso che la immaginiamo così. In uno spazio tempo inesistente. Un potere di cui nemmeno immaginiamo di avere e di vivere in ogni striscia della nostra vita.
Composto lunedì 24 settembre 2018
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    Scritto da: Mario Pappagallo
    Immigrati, residenti, nomadi, tutte etichette create dall'uomo e dalla demenza di continuare a impostare economia e lavoro in un'ottica di confini, potere territoriale, bandiere, made in e made on. In realtà da qualche tempo il territorio è globale e i confini sono saltati con l'avvento della rete, l'economia uguale. Ma politici, religiosi, produttori di armi non se ne sono accorti. Oggi siamo tornati alle origini. Immaginate il paradiso terrestre e immaginate che alla casa di Adamo ed Eva bussi un essere umano, o una coppia alla ricerca di altri con cui scambiare idee, guardarsi, toccarsi per vedere similitudini. Nell'anno zero, il territorio c'era, aria e mare pure, ricchezze naturali in abbondanza, ma non esistevano ancora le parole, l'idea di confine, il desiderio di schiavizzare l'altro (metà della popolazione di allora). Adamo come avrebbe chiamato l'altro: immigrato? Straniero? Nemico? Invasore? Nomade? Nessuna parola nel vocabolario ancora da scrivere, forse una stretta di mano, l'invito a dar vita a una società pacifica... due coppie avviano una civiltà... pura fantasia, non me ne vogliano i cultori dell'antico testamento, ma immaginate. Quello era il paradiso terrestre. Subito dopo, Adamo ed Eva cacciati, l'uomo mostra se stesso e Caino uccide Abele pur avendo un intero pianeta vuoto a disposizione. Forse Caino si sentiva padrone e considerava Abele immigrato. Dopo, ucciso il fratello, non è più padrone del territorio e diventa anche lui migrante. In cerca di pace inseguito dai rimorsi, cacciato per punizione... già si sono creati tre confini: l'inaccessibile paradiso terrestre, la terra di Adamo ed Eva, il resto dove vaga Caino e cominciano a crearsi vocabolari diversi... tutto ciò forse è disegno divino, ma se non lo è diventa pura storia di piccolezza umana. Di meschinità.
    Composto sabato 27 maggio 2017
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      Scritto da: Mario Pappagallo
      La luce influenza la vita dell'uomo più di quanto si pensi e si immagini. Non a caso al buio si associa l'ignoranza e alla luce l'intelligenza. Il lume delle idee. L'illuminismo è fenomeno di luce dopo l'oscurantismo medioevale, religioso, aristocratico. E oggi, guarda caso, anche nei fumetti è una lampadina accesa a simboleggiare un'idea. La luce gioca un ruolo centrale nella vita dell'uomo. Attraverso la luce gli esseri umani possono vedersi fra loro, vedere l'ambiente che li circonda e individuare il loro posto nell'universo nonché l'origine dell'universo stesso. Grazie alla fotosintesi, la luce rappresenta l'elemento essenziale per l'esistenza della vita. Costituisce, inoltre, un aspetto fondamentale nella cultura e nell'arte essendo una delle maniere con cui stabiliamo rapporti col mondo esterno e lo rappresentiamo attraverso la visione e le arti visive. La natura della luce e la sua interazione con la materia hanno inoltre costituito e tuttora costituiscono elementi di base per lo sviluppo di svariati settori della scienza. Da un punto di vista applicativo, l'utilizzo della luce, in particolare della luce laser, ha rivoluzionato la maniera in cui viviamo per applicazioni in medicina, nelle comunicazioni, in campo energetico e nella efficiente e precisa manifattura di prodotti.
      Composto venerdì 28 aprile 2017
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        Scritto da: Mario Pappagallo
        "Un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v'era la distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà...". Biologicamente il mito di Aristofane troverebbe una spiegazione in un primo essere vivente ermafrodita. Possibile? Credibile. Nella Genesi, partendo da Adamo si arriva ad Eva. Sempre scissione è. Oggi, anche se non fatto, sarebbe possibile lavorare sui geni o sulle divisioni cromosomiche e dal punto di vista delle manipolazioni se Adamo. Primo e unico, fosse stato un xxy togliendo una x si avrebbe Adamo maschio e togliendo il cromosoma y si avrebbe Eva. Più semplice del creare un essere vivente ex novo da una costola... Tornando con i piedi per terra, si può passare una vita cercando l'anima gemella. Siamo quasi otto miliardi mentre all'epoca di Aristofane eravamo meno di un milione su tutta la Terra. Non è detto che la si trovi, qualcuno non accetta soluzioni alternative ma i più sì. Non so se fanno bene, certo bisogna credere anche nella reincarnazione per avere la certezza di trovare quella metà che magneticamente si aggancia indissolubilmente a te e senza nemmeno parlare... Due, tre vite forse non bastano. Le alternative comunque terminano quando la candela della passione si spegne.
        Composto lunedì 24 aprile 2017
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          Scritto da: Mario Pappagallo
          Una rosa notturna abbandonata tra una bottiglia di birra senza più anima e un bicchiere di plastica ormai vuoto e segnato dalla mano che lo ha stretto nel breve tragitto tra tavolo e bocca. Ciò resta di un incontro, forse il primo reale dopo lunga frequentazione sul web, avviatosi nella speranza di un inizio, di un proseguo, di un'attrazione fatale di quelle che solo il destino disegna... Potrebbe essere andata secondo le attese, ma quella rosa abbandonata è traccia di un'attrazione non fatale e di un rapido ritorno al virtuale... Forse un selfie sarà unica memoria di quella birra in due.
          Composto lunedì 17 ottobre 2016
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            Scritto da: Mario Pappagallo
            E ora la Cannabis. Siamo al momento delle falsità. Eppure di cannabis si parla poco o nulla di norma, facendo in modo che i giovani la provano perché convinti che sia figo. Però la liberalizzazione a fini medici non va vietata. Droga ma anche farmaco. E se nessuno si scandalizza quando un giovane beve superalcolici o fa uso di Viagra comprato da veri spacciatori, perché si alzano gli scudi ora? La cannabis fa male perché crea tossicodipendenti, i tossicodipendenti alimentano la criminalità organizzata e la microcriminalità, dalla cannabis si passa facilmente a droghe più pesanti... Il cervello dei giovani va presto in pappa e tutto parte da un innocuo spinello, un tiro per non sentirsi esclusi dal gruppo... Chi parla nelle scuole di tutto ciò? Nessuno. Inoltre i divieti aumentano il mercato, un adolescente (e non solo) ama sfidare i divieti. La mafia dilagò negli Stati Uniti quando c'era il proibizionismo degli alcolici, poi una volta tolti divieti la mafia cambiò mercato. L'alcol non rendeva più. Se la droga fosse di Stato per i tossicodipendenti si annullerebbe ogni interesse commerciale. Ovvio che si deve evitare che si divulghi ma senza guadagni verrebbe meno la promozione e in poco tempo gli spacciatori non avrebbero più lavoro. Ma posso anche comprendere che questo sia difficile da capire e soprattutto non piace alla criminalità organizzata, che da una parte ora finanzia i moralisti in modo che la parola liberalizzazione venga cassata e dall'altra sta abbassando i prezzi per creare più tossici possibile da spremere poi. Ma non comprendo perché non considerare la cannabis, così come la morfina e gli oppioidi, farmaco laddove ha questo valido apporto: come palliativo in alcuni tumori, come controllo dei sintomi per esempio nella sclerosi multipla o per una determinata patologia oculare. Infine, e questo è il paradosso, in molti Paesi europei c'è un farmaco in vendita per il mal d'auto o di mare. Si compra senza ricetta. E per chi non lo sa è ha base di cannabis... Nessuno lo sa, lo si prende tranquillamente come antinausea e (non sapendo che contiene un cannabinoide) nessuno ne diventa dipendente. Strano. Le seghe mentali spesso sono peggio di uno spinello.
            Composto lunedì 25 luglio 2016
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              Scritto da: Mario Pappagallo
              Un vaccino per prevenire i danni della dieta

              Immunizzare contro alcuni batteri intestinali, presenti in sovrannumero quando ci si alimenta con una dieta occidentale ricca di grassi, può ridurre gli stati infiammatori e prevenire malattie metaboliche come l'aterosclerosi e il diabete di tipo 2. La scoperta è di un team di ricercatori del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'irccs Ospedale San Raffaele, una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo Ospedaliero San Donato, in collaborazione con l'Università degli Studi dell'Insubria, ed è stata appena pubblicata su Scientific Report, del gruppo Nature. A coordinare il lavoro, condotto su modello murino e che in futuro potrebbe avere importanti ricadute per la prevenzione di queste malattie nell'uomo, sono i professori dell'Università Vita-Salute San Raffaele Massimo Clementi e Roberto Burioni, e il dottor Filippo Canducci, ricercatore presso l'Università dell'Insubria.

              La ricerca indaga il complesso equilibrio tra la flora batterica intestinale e il sistema immunitario dell'organismo che la ospita. È noto da tempo che la dieta occidentale, ricca di grassi e povera di fibre, altera la flora batterica, favorendo la crescita di determinate popolazioni di batteri in sfavore di altre. Alcuni di questi batteri però, se presenti in sovrannumero, attivano il sistema immunitario dell'organismo, avviando così il processo di infiammazione e favorendo l'insorgenza di malattie metaboliche e cardiovascolari come l'aterosclerosi.
              L'intuizione dei ricercatori del Laboratorio di Microbiologia e Virologia del San Raffaele e dell'Università dell'Insubria è stata quella di immunizzare l'organismo verso questi batteri in sovrannumero, aiutandolo a produrre quei globuli bianchi che si occupano di modulare la risposta immunitaria e riducendo così il processo infiammatorio. Rispetto ai murini che non avevano ricevuto il vaccino, quelli immunizzati mostravano infatti ridotti livelli di infiammazione, meno zucchero nel sangue e una progressione più lenta delle placche aterosclerotiche.
              Composto giovedì 21 luglio 2016
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