Nelle mani dell'ignoranza, della saccenza, della supponenza, molti avranno sulla coscienza migliaia di morti.
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Nelle mani dell'ignoranza, della saccenza, della supponenza, molti avranno sulla coscienza migliaia di morti.
Quando ve ne andate, fatelo senza rancori. Né oggi, né domani. Quel che non vale la pena di tenere, si lascia andare con leggerezza. Senza resistenza.
Ci abbracceremo senza avvinarci, col pensiero e contageremo l'isolamento con il buon esempio.
Questa vita dovremmo prenderla tutti a piccoli morsi e gustarla a pieno.
Cosa mi manca di più in questo periodo! Che me lo chiedete a fare; le cose semplici della vita. Manca a tutti una chiacchierata, un abbraccio, due risate con gli amici. Manca la quotidianità: vi sembra poco?
Non si può morire per mano di un verme! Il verme si schiaccia! Dopo: ci si pulisce le scarpe.
Noto molta disonestà intellettuale. Persone all'apparenza insospettabili, ma deleteri. Non importa quale siano i lori nomi, è la mancata integrità quella che uccide il pensiero altrui e ne rimuove in memoria, la sua traccia. La miglior sintesi per definire la disonestà intellettuale, è la volpe di Esopo, per la quale l'uva è acerba e non indugia a qualsiasi mezzo pur di ottenerla.
La pazienza non è un invito ad accettare comportamenti ingiusti. C'è un limite a tutto, e questo non deve metterti a disagio. La sopportazione è un atteggiamento neutrale, ma quando non fa più bene a noi stessi e cerca di prevaricarci, ecco, quello è il momento in cui l'indifferenza diventa la virtù dei più forti.
Quest'anno in molte case non c'è più quel sentimento di gioia diffuso. Ci sono uomini, donne, nonni, nonne, mogli e mariti che non festeggeranno il Natale. Mai più. Natale è spirito di condivisione è presenza di persone; e i regali sotto l'albero, non possono sostituire pezzi di vita che non torneranno mai più indietro.
Dietro all'apparenza c'è molto di più. Ci sono emozioni, gioie, pianti e dolori. Ci sono persone insostituibili. Ma se ci metti cuore, lascerai dentro una vita impronte d'amore.