Sii padrona del tuo tempo, sempre. Non gettarlo, non sprecarlo. Sii avara, ed egoista, non concedere altra vita. E se tempo vuoi recuperare; ad alcuni a quel paese devi mandare.
Pensa a quanto sarebbe bello poterci entrare dentro un cuore e rispettare chi ti ha aperto la sua porta, facendoti accomodare. Tu prova ad immaginare; lì dentro seduto, a ridere e parlare, e tutto il resto del mondo fuori ad aspettare.
Dove sei vita? Io non ti vedo più. Sono qua, e ti porterò in un posto dove non esiste il mostro. Ti porterò dove chiunque potrà ammirarti, in alto. Così da brillare più forte, senza temere più la morte, su nel cielo.
"Cancro"! Tu lo guardavi in faccia e non lo temevi, al contrario dicevi: chiamatelo per quello che è il "bastardo"! E quando lo fate, guardatelo dritto negli occhi che magari lui, si spaventa un po' e scappa via! Ma no, il bastardo non ha mollato la sua preda, ha sferrato, e affondato i suoi canini, facendo agonizzare la sua vittima, tra la stretta del suo morso! Non si vince sempre contro il cancro, il più delle volte si perde, e il bastardo, il cancro, oggi ne è uscito vittorioso e trionfante! Festeggia pure la tua vittoria cancro perché noi, non smetteremo di lottare! E se di noi ti vuoi cibare, al diavolo devi andare.
Preferisco avere un lupo accanto, che cento pecore attorno. Il lupo agisce d'istinto, e sai che di fronte a lui non devi mai abbassare la guardia. Le pecore, no, sono furbe, pazienti e sanno quando cogliere l'occasione per colpirti, e ferirti quando gli si presenta. Ribadisco: meglio un lupo nemico dichiarato, che una finta pecora amica.
Ogni tanto siate umili. Scendete dal vostro piedistallo e mettetevi nella stessa posizione di chi avete di fronte. Vi stupirete nell'apprendere che non è poi così male essere uguali, e non diversi dagli altri.
Hai molta strada ancora da percorrere, e tanti ostacoli da superare! Ma se il traguardo vuoi tagliare, non devi smettere di lottare, e se vuoi festeggiare dal via devi passare! Ma se è la vittoria quel che vuoi ottenere, stai attenta a non cadere.
Donne d'altri tempi, quando le vedevi passeggiare e ti fermavi a guardarle esclamando: belle come madre natura le ha fatte! Oggi? Tempi moderni! Ti chiedono l'indirizzo del chirurgo che ha riempito i tuoi glutei, le labbra, il seno di silicone! E quando le incontri; non le riconosci, non più! In pose plastiche, e tutte uguali! L'una, la copia dell'altra.
Uomini d'altri tempi. Uomini che sapevano corteggiare una donna, con infinita pazienza. Li vedevi aspettare ore, ed ore sotto i balconi sperando che, quella finestra si illuminasse, e lei, da dietro la tenda, nascosta, lo salutasse con un bacio. Belli quegli uomini che nonostante l'era moderna, insegnano e tramandano alle generazioni future che rispettare la donna, non è un atto di cortesia, è un dovere reciproco.
Vorrei dire alla vita che sicuramente l'avrei voluta ogni tanto meno egoista e più amica! Magari più ricca di colori e meno chiari scuri! Le vorrei dire: che se avessi potuto avrei cancellato gli addii, e lasciato spazio solo agli arrivederci e chissà, magari a presto eliminando il gelo che si crea tra una parola e l'altra! Vita; che rabbia, vorrei poterti piegare come tu hai piegato me alla tua volontà, seppur riuscendo solo per metà! Vorrei poter dire a questa vita; che ci siamo già incontrate, anche troppe volte, ma mai parlate, e se lo avessimo fatto, ora non starei qui a scrivere ciò che più mi fa male! Ma la ringrazio anche questa vita che nonostante sia sorda, e cieca, ti sorride di nascosto! Sicuramente cara vita sei beffarda, e a volte scorretta ma d'altronde è la tua natura! Ma sappi però: che ciò che ti segna, ti insegna, e quindi; non credere sempre che se mi trovi china è perché mi hai spezzata, al contrario, mi hai fortificata.