Ti porterò con me se saprai insegnarmi a camminare in strade che non conosco. Ti porterò con me se saprai dimostrarmi che le tue parole sono veramente ciò che è il tuo pensiero e il tuo "Essere". Ti porterò con me, non perché me lo chiedi, non perché lo vuoi... io ti porterò con me solo perché non vedo altra strada per me se non quella cominciata con te.
Fanno rabbia le persone come me. Quelle che sono troppo decise e autonome. Quelle che hanno una sola faccia buona o cattiva che sia a seconda di chi hanno di fronte. Fanno rabbia e spesso fanno sentire inferiori quelle persone che per sentirsi importanti devono per forza avere vicino qualcuno di debole! La debolezza non è un difetto se intesa come fragilità, anche quelle come me, sicure di sé e decise sono persone fragili e sensibili. Hanno solo un concetto ben chiaro riguardo la loro "fragilità": mostrarlo a chi merita, a chi è in grado di capire e di non gioirci sopra. Per il resto del mondo vedete pure ciò che volete, perché per noi non sarà mai un problema!
Oggi non voglio brindare a me stessa, ma a tutti voi convinti e fanatici del loro "io"! A voi tutti pronti a giudicare e criticare le scelte degli altri, senza considerare che la vostra opinione non è "legge". Brinderei a tutti i piccoli uomini che si sentono grandi insultando una donna, solo perché un "no" non lo hanno digerito. A tutte le persone che fanno della loro vita un'intera conversazione sulle vite altrui. Festeggiamo la fine del rispetto, del dialogo e della comprensione. Benvenuta ipocrisia, maleducazione, finto perbenismo e convinzione.
Potrei camminare giorni e non accorgermene, non sentire la fatica e la pesantezza della solitudine. Potrei essere circondato dai più assordanti silenzi e non averne paura. Ma se nel mio cammino mi scontro con cattiveria e falsità, la strada diventa nemica, se cado rialzarmi e non accusare la stanchezza e la fatica che si fa a riprendere il cammino sarà difficile. Se nella peggiore delle difficoltà è solo quel silenzio assordante la mia unica compagnia forse per la prima volta avrei la paura di perdermi. Ecco perché scegliere chi camminerà al nostro fianco è fondamentale. Una persona sincera che ti aiuta può sconfiggerne mille che ti puntano contro.
Mi domando perché accadano certe cose. Me lo domando spesso e non trovo risposta. Vedo un mondo sempre più ingiusto, cattivo ed egoista. Non mi piace nemmeno un poco. Mi piace vedere le persone libere di essere ciò che vogliono e non vite "gestite" o condizionate da falsi padroni del mondo. Vedo persone buone che amo stare male, e non riesco a perdonare Dio di tutto ciò.
Essere persone sicure di sé è sapere esattamente ciò che si vuole e non accontentarsi di chiunque. Essere forti è essere persone che sanno restare in piedi e non mollare. Non avere bisogno necessariamente di un uomo è vivere serenamente con se stessi, ben equilibrati, è saper aspettare la persona giusta. Sapersi bastare non vuol dire essere invincibili, è rispettarsi e volersi bene senza sprecarsi nei letti di chiunque o regalare tempo a chi non conta nulla. Io non sento il bisogno di avere per "forza" qualcuno e non vivo per trovarlo. Io vivo, punto. E se arriverà sarò la prima a gioirne. Io sono fiera di non essere né gatta morta, né una "gne gne gne" che per forza ha bisogno di un uomo che la sostiene. E non lo sarò mai. E se agli uomini quelle come me fanno paura, mi spiace, ma io non cambierò. Continuerò a mostrare debolezze, fragilità, dolcezza e lacrime solo a chi decido io.
Fin da piccola mi hanno trasmesso alcune cose: principi, valori e un determinato modo di pensare e vivere. Malgrado mi imbatto sempre più spesso in un mondo che va privandosi di tutto questo non ho mai sentito in me la voglia, né la necessità di cambiare. Rimango legata a tutto questo da qualcosa di indissolubile perché è parte di me. Perché quei valori, quel pensiero e quel "vivere" in realtà sono io.
Avevo anch'io dei sogni, delle aspettative e dei "credo"! Avevo sogni che erano irraggiungibili, ma sapevano di un "volere" talmente forte che non faceva paura lottare per raggiungerli. Avevo aspettative così importanti, che crederci era naturale e attendere inevitabile. Avevo dei "credo" fatti di fiducia, una fiducia talmente forte che era impensabile potesse essere tradita. Oggi non sogno più, ma vivo di un "presente" molto realista. Le mie aspettative sono diventate "pretese" di dimostrazioni; perché sulle parole non aspetto più niente e nessuno. Il mio "credo" è diventato diffidenza perché ho imparato con l'esperienza e le delusioni che per fidarsi servono i fatti.
Arriva il giorno in cui ti stanchi di piangere. Quel giorno in cui ti arrabbi e ti ribelli. È una ribellione fatta nel silenzio, una di quelle ribellioni che bruciano dentro al petto, che spaccano il cuore fino a risanarti l'anima. Quel giorno in cui quelle frasi, quelle parole e quei "luoghi comuni" non ti toccano più. Arriva quel giorno in cui a tutti quelli che ti dicono che sei troppo forte, troppo indipendente e sicura di te, risponderai con il silenzio. Perché l'alternativa sarebbe urlar loro in faccia il fatto loro. Diresti a gran voce che non è un problema tuo se la tua sicurezza li spaventa! Che non ti riguarda il loro "piccolo e vittimistico" senso di inferiorità. Li guarderesti dritti in faccia per dire loro che se sei così forte, sicura e indipendente è perché proprio loro ti hanno insegnato ad esserlo. Loro sono stati quelli che ti hanno spianato la strada dove sei caduta mille volte e dove ogni volta ti sei rialzata ancor più forte. Non lamentatevi se le donne non hanno più bisogno di voi, volete difenderle? Imparate a non ferirle! Volete essere amati? Imparate ad amarle! Volete guardarle negli occhi e accarezzarle? Non pugnalatele alle spalle! Oggi come me credo che molte abbiano imparato a non credere più a nessuno, a non contare più su nessuno e a mostrare debolezze e fragilità a quei pochi volti sinceri che hanno la fortuna di avere vicino; e saranno quelli i volti che difenderanno ad ogni costo! Un posto "speciale" bisogna guadagnarselo perché a noi non ci hanno mai regalato niente, per tanto niente siamo disposte a regalare!
Non vantarti di avermi se mentre ti sono accanto guardi altrove. Perché le delusioni, le ferite che sanguinano nell'anima e le lacrime che nel silenzio cadono, danno un coraggio spaventoso e quando sarò io a guardare altrove mi vanterò di aver saputo rinunciare a te, risanare le mie ferite e restare in piedi con grande dignità.