C'è un momento in cui abbiamo gli occhi bendati o decidiamo di vedere quello che più ci piace, ma arriva sempre il momento di aprire gli occhi all'evidenza.
Composto giovedì 19 marzo 2020
C'è un momento in cui abbiamo gli occhi bendati o decidiamo di vedere quello che più ci piace, ma arriva sempre il momento di aprire gli occhi all'evidenza.
Quando una persona è veramente importante se ne va sempre troppo presto. Non c'è preparazione che tenga.
I chiarimenti e le scuse non servono con le persone che non ci meritano.
Le opere e le omissioni dimostrano chi siamo veramente. È la prova del nove che dimostra se la prima impressione era giusta oppure no.
La finzione è lontana dalla realtà, ma a volte la rispecchia. Tra realtà e finzione c'è una linea sottile che le separa. Fare quello che voglio è solo metà dell'equazione, perché l'altra metà è con chi lo voglio fare. Questa frase non è finzione, ma credo riassuma la vita di tutti.
Si tende a pensare che l'eroe sia chi compie un grande gesto fuori dalla quotidianità, mentre gli eroi sono quelli che affrontano la quotidianità, non si arrendono, tacciono quando vorrebbero ringhiare la loro rabbia, scendono sul campo di battaglia quando vorrebbero darsela a gambe, tengono a bada la paura e agiscono nonostante essa. No. Non è necessarie espugnare fortezze o infilzare un drago per essere un eroe, perché avere il coraggio di non mollare quando tutto ci disgusta può essere un gesto eroico.
Rimaniamo con i piedi per terra. Raccomanda qualcuno, ma non neghiamoci il sogno. Il Cagliari ha vinto in maniera magistrale contro la fiorentina. 5 a 2 al bacio e ce la godiamo tutta, pensando al risultato da brivido di 5 anni fa. 0 a 4 nel campionato guidato da Zeman. C'è chi ha evitato di andare allo stadio per scaramanzia, perché alla fine, noi tifosi siamo anche scaramantici. Allora ci siamo riscattati alla grande, smentendo quel risultato umiliante e le classifiche bugiarde degli scorsi campionati. Il Cagliari ha finalmente rivelato se stesso. Il bruco è diventato farfalla e vola sempre più in alto.
Tanti auguri a Rombo di tuono, modello per noi sardi e tifosi. Un campione dentro e fuori dal campo, perché si può essere campioni nella vita in ogni momento. Buon compleanno a chi ha il senso di appartenenza più di un sardo.
Neanche nel migliore dei sogni avremmo immaginato di espugnare il fortino del San Paolo. Macché. Se va bene, pareggiamo. Azzardavamo a pensare, anche se i tifosi più audaci, altro che se non ci hanno pensato al colpo grosso, che vedi caso, è arrivato proprio con l'intervento propizio di Lucas Castro, argentino e devotissimo all'indimenticabile Diego Armando Maradona, che a Napoli ha scritto la storia. Una volta tanto, la storia l'ha scritta il Cagliari. Una piccola riga di storia, per riscattare le ingiustizie, che anche il mondo del calcio riserva. Rigori inventati. Fuori gioco dell'ultima ora. Var ancora tutti da interpretare. Invece, la notte del mercoledì al San Paolo ha avuto qualcosa di magico, che nessuno sperava o pensava, o forse non osavamo sognarlo con tutte le nostre forse. Perdere a Napoli non sarebbe stato così vergognoso come la sconfitta casalinga contro il Brescia, ma come sappiamo, nella vita, come nel calcio sono le cose incredibili che alla fine accadono.
L'inizio con il botto è successo in ritardo, ma il Cagliari lo doveva dimostrare di esserci, con una rosa studiata a tavolino, per accogliere a braccia aperte il nuovo campionato e il centenario del 2020. Ce lo ricordiamo che il Cagliari è prossimo ai cent'anni? Si. L'anno prossimo e ne abbiamo visto di tutti i colori nei vari campionati. Le prime due partite di questo campionato ci hanno fatto sussultare e arrabbiare. Ma come? Abbiamo una mega squadra e allora? Per giunta, si sono infortunati due pezzi da novanta. Un infortunio non ci voleva. L'arbitraggio personalizzato non contribuisce al nostro ottimismo, ma niente panico. Questa domenica pomeriggio il Cagliari ha dato il meglio di sé, a dispetto delle interpretazioni imbizzarrite del direttore della gara. A casa del Parma è andata superbene, anche se all'inizio proprio il Parma si è imposto, ricordando di essere a casa propria. Poi, si è sentito il ruggito del leone. I rossoblu hanno decretato una vittoria con il botto. 1 a 3, nonostante l'interpretazione sibillina dell'arbitro, i 12 minuti di recupero, visti non si sa dove e il solito ricorso al Var, ancora tutto da decifrare. Ne sono capitate in questa partita, compreso l'annullamento del quarto gol, firmato da Joao Pedro. Non ci siamo annoiati, portando a casa tre punti, malgrado tutto. I nostri primi sacrosanti tre punti.