Tu sei uno schiavo Neo! Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente!
Peter: Amore? Non ne ho mai sentito parlare... Wendy: Oserei dire che l'hai provato di persona... per qualcosa, per qualcuno... Peter: Mai. Solo il suono mi offende.
Barbossa: [parlando a Jack] "Dieci anni che conservi quel colpo e sei riuscito a sprecarlo!" Will: [gettando il medaglione nel forziere] "Non l'ha sprecato!"
- Smith: Perché Signor Anderson? Perché? Perché? Perché lo fa? Perché si rialza? Perché continua a battersi? Pensa davvero di lottare per qualcosa a parte la sua sopravvivenza? Sa dirmi di che si tratta, ammesso che ne abbia conoscenza? È la libertà? È la verità? O magari la pace... Ma mi dica che non è l'amore! Illusioni Signor Anderson, capricci della percezione, temporanei costrutti del debole intelletto umano, che cerca disperatamente di giustificare un'esistenza priva del minimo significato e scopo! Ogni costrutto è artificiale quanto Matrix stessa! Anche se ormai devo dire che solo la mente umana poteva inventare una scialba illusione come l'amore! Ormai dovrebbe aver capito Signor Anderson, a quest'ora le sarà chiaro, lei non vincerà, combattere è inutile. Perché Signor Anderson? Perché? Perché persiste? - Neo: Perché così ho scelto.
Will: Mio padre non era un pirata! [Estrae la spada] Jack: Mettila via figliolo, non ti fare battere un'altra volta... Will: Non mi hai battuto mai, tu hai ignorato tutte le regole in leale duello ti ucciderei. Jack: Così non è che mi incoraggi a combattere lealmente, no!?
Mi piace immaginare che il mondo sia un unico grande meccanismo. Sai, le macchine non hanno pezzi in più. Hanno esattamente il numero e il tipo di pezzi che servono. Così io penso che se il mondo è una grande macchina, io devo essere qui per qualche motivo. E anche tu!