Scritta da: Silvana Stremiz
in Frasi di Film » Commedia
Mi innamorerò di te solo quando vedrò una tigre sotto la neve...
dal film "La tigre e la neve" di Roberto Benigni
Mi innamorerò di te solo quando vedrò una tigre sotto la neve...
Vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo perché uno di questi giorni lo sarà.
Rachel: Cambia tutto se incontri quella giusta...
Cooper: E come fai a sapere che è lei?
Rachel: Non lo sai! Non subito! Ti senti solo, caldo... e a tuo agio. E allora vai avanti e ci provi, e ad un tratto dici "si eccolo quà... dev'essere amore"!
Luce: Io non sono d'accordo, credo che te ne accorgi subito, è sufficiente che gli occhi e tutto quello che succede da li in poi, prova soltanto che avevi avuto ragione dal primo momento. Quando ti sei accorto che da incompleto eri diventato uno intero!
Faccia soffrire ancora quella donna e farà i conti direttamente con me, e qualsiasi crimine dovessi compiere contro di lei, sappia che godo dell'immunità diplomatica in 46 nazioni, compreso Porto Rico!
Un avversario prima o poi va affrontato!
Mentre cresciamo ci insegnano tante cose: se un ragazzo ti dà un pugno gli piaci, non tagliarti i capelli da sola, un bel giorno incontrerai un uomo meraviglioso e anche per te ci sarà il lieto fine.
Ogni film che vediamo, ogni storia che ci viene raccontata ci insegna di aspettare questo... la svolta del terzo atto, la dichiarazione d'amore inaspettata, l'eccezione che conferma la regola, ma a volte siamo totalmente concentrati sulla ricerca del lieto fine che non riusciamo ad interpretare i segnali, a riconoscere chi ci vuole da chi non ci vuole, chi resterà da chi andrà via. E forse nel lieto fine non è compreso un uomo meraviglioso, forse sei tu, da sola, a rimettere insieme i pezzi ed a ricominciare... per liberarti nell'attesa che arrivi qualcosa di meglio nel futuro. Forse il lieto fine è solo... andare avanti.
O forse il lieto fine è questo sapere che nonostante le telefonate non ricevute e il cuore infranto, nonostante tutte le figuracce e i segnali male interpretati, nonostante i pianti e gli imbarazzi... non hai mai e poi mai perso la speranza.
Ma sei io e te ci si piacesse, secondo te, quanto ci si metterebbe a darsi un bacio?
Caro David,
abbiamo perso i contatti da un po' e così ho avuto il tempo che mi serviva per riflettere su me stessa.
Ti ricordi di quando mi hai detto che dovevamo vivere insieme ed essere infelici per poter essere felici?
Considerala una testimonianza di quanto ti amo aver passato tanto tempo a sforzarmi di accettare la tua offerta; ma un amico l'altro giorno mi ha portata in un posto sorprendente, l'Augusteo [...]
è uno dei posti più silenziosi e solitari di Roma. La città vi è cresciuta intorno durante i secoli... è come una ferita preziosa, come una tristezza a cui non vuoi rinunciare, perché è un dolore troppo piacevole.
Tutti vogliamo che le cose restino uguali, David, accettiamo di vivere nell'infelicità perché abbiamo paura dei cambiamenti, delle cose che vanno in frantumi, ma io ho guardato questo posto, il caos che ha sopportato, il modo in cui è stato adoperato, bruciato, saccheggiato, tornando poi ad essere sé stesso, e mi sono sentita rassicurata.
Forse la mia vita non è stata così caotica, è il mondo che lo è, e la sola vera trappola è restare attaccati a ogni cosa.
Le rovine sono un dono. La distruzione è la via per la trasformazione.
Anche in questa città eterna l'Augusteo mi ha dimostrato che dobbiamo essere sempre preparati ad ondate infinite di trasformazioni.
Sia io che te meritiamo di più che stare insieme perché altrimenti abbiamo paura di essere annientati.
Dicevo che mi stavo innamorando da morire, ma mi sbagliavo, perché per la prima volta in vita mia mi stavo innamorando da volare.
- Pensa che c'è da sempre.
- Cioè?
- No dico il mare. Esiste da sempre.
- E quindi?
- Tu ci hai mai pensato che al Mondo ci sono cose che vivono molto più di noi? Le case, per esempio. Le case vivono un sacco di tempo. O le strade. Prova a pensare alle strade costruite nell'Antica Roma che sono lì ancora adesso. Ma anche le sedie, eh. Io a casa ho delle sedie che avranno... trecento anni.
- Pensa quanti culi avranno visto passare.
- E non ti fa nessun effetto?
- Prova a pensare alle cose che hai fatto nella vita.
- Eh.
- Le rifaresti?
- Vincenzo: Si.
- La vita... la vita è questa è questa. In questo momento, è adesso, capito? Il mare non pensa, ma c'è da sempre. Invece noi pensiamo e moriamo.
- Vincenzo: Che paragone è questo?
- Sarà bello quello delle sedie!