Scritta da: Silvana Stremiz
Critici letterari? Sono come dei cactus con troppe spine.
dal film "Il favoloso mondo di Amélie" di Jean-Pierre Jeunet
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Critici letterari? Sono come dei cactus con troppe spine.
Noodles, ci rimangono solo dei bei ricordi e se adesso uscirai da quella porta nemmeno quelli ti rimarranno.
Georgette, quanto è bella quando arrossisce! Sembra un fiore di campo... È l'effetto dell'aerofagia!
Gli avevano sparato in faccia, cosi la madre non poteva fagli il funerale con la bara aperta...
Dio potrebbe aver pietà... lui no!
Dicono che l'infelicità ami la compagnia... ma a volte è la compagnia che ti rende infelice.
Non possiamo vedere che cosa ci porteranno le prossime ore più di quanto possiamo vedere il fondo di questo fiume, nel quale affondo la mano e l'acqua, come le ore, scorre tra le mie dita e se ne va.
Spero che la signorina Havisham tragga gran piacere dal sapere che mi ha reso anche più infelice di quanto non avesse intenzione.
Non è che non mi piace: lo trovo fisicamente ripugnante.
La situazione si faceva seria: il giovane Renton notò la rapidità con cui quelli che avevano successo nella sfera sessuale e non, si segrevavano dai perdenti. L'eroina aveva rapinato Renton delle sue voglie sessuali, ma ora queste tornavano per vendicarsi, e mentre l'impotenza di quei giorni svaniva nel ricordo, una tetra disperazione invase la sua mente sconvolta dal sesso. La sua libidine di ex tossico alimentata dall'alcool e dalle anfetamine lo tormentava senza rimorsi col suo desiderio inappagato, puntini, puntini, puntini.