Scritta da: Marianna Mansueto
Per lei conti più di tutti noi messi insieme.
dal film "Uccelli di rovo" di Daryl Duke
Per lei conti più di tutti noi messi insieme.
Se lui tira fuori il coltello, tu tiri fuori la pistola. Se lui manda uno dei tuoi all'ospedale, tu mandi uno dei suoi all'obitorio. È così che si fa la guerra a Chicago!
Ma se sei tu che mi stai sempre intorno... non impazzisco di gioia quando ti vedo, non mi batte il cuore, non mi sento perduta quando te ne vai... è così... non è colpa mia.
Non dobbiamo aspettarci la felicità, Sayuri. Non è una cosa che ci è dovuta. Quando la vita va bene, è un dono improvviso, non può durare per sempre.
Non mi servono i soldi, rendono le persone prudenti. Parafrasando quello che dice Thoreau: non l'amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi la verità!
La libertà è il diritto dell'anima di respirare.
- Lucilla: I ricchi matroni pagano bene, per passare la notte con i loro campioni preferiti.
- Massimo: Sapevo che tuo fratello avrebbe mandato dei sicari, ma non credevo che avrebbe inviato il migliore.
- Lucilla: Massimo lui non sa che sono qui.
- Massimo: Mia moglie e mio figlio sono stati bruciati e crocifissi da vivi.
- Lucilla: Non ne sapevo niente.
- Massimo: Non mentirmi.
- Lucilla: Io ho pianto per loro.
- Massimo: Come hai pianto per tuo padre, come hai pianto per tuo padre.
- Lucilla: Ho vissuto in una prigione di paura da quel giorno, non poter piangere tuo padre, per timore di tuo fratello, vivere nel terrore ogni momento di ogni giorno, perché tuo figlio è l'erede al trono. Sì, ho pianto.
- Massimo: Mio figlio era innocente.
- Lucilla: Come lo è il mio, dovrà morire anche mio figlio, perché tu possa fidarti di me.
- Massimo: Cosa ti importa se mi fido di te o no.
- Lucilla: Gli dei ti hanno risparmiato non lo capisci, oggi ho visto uno schiavo diventare più potente dell'imperatore di Roma.
- Massimo: Gli dei mi hanno risparmiato, io sono alla loro mercé, il loro unico potere è divertire il popolo.
- Lucilla: Quello è il potere, il popolo è Roma, finché Commodo lo controlla, controlla ogni cosa. Ascoltami, mio fratello a dei nemici, in prima luogo nel senato, ma poiché il popolo lo segue, nessuno ha osato levarsi contro di lui, prima di te.
- Massimo: Gli si oppongono senza fare niente.
- Lucilla: Ci sono politici che hanno dedicato la loro vita a Roma, un uomo più di tutti, se riesco a convincerlo, tu lo incontrerai.
- Massimo: Non riesci a capire, io potrei morire qui stanotte o nell'arena domani mattina, sono uno schiavo che cosa credi che possa mai fare.
[Lucilla: quest'uomo vuole quello che vuoi tu]
- Massimo: Allora che uccida lui Commodo.
[Lucilla: conoscevo un uomo una volta, un uomo nobile, un uomo di sani principi, che amava mio padre e che mio padre amava, quell'uomo servì bene Roma;]
- Massimo: Quell'uomo non c'è più, tuo fratello ha fatto bene il suo dovere.
- Lucilla: Lasciati aiutare da me.
- Massimo: Si tu puoi aiutarmi, dimentica di avermi conosciuto, e non tornare mai più qui. Guardia questa donna ha finito con me.
Con il tempo alla fine tutti riusciamo a vedere ciò che avevamo davanti e capiamo che non importa quanto tempo ci sia voluto... valeva la pena aspettare.
Ma per alcuni quel momento non arriva mai e invece di guarire le vecchie ferite, l'attesa ne apre soltanto di nuove una volta dopo l'altra.
"Lesbiche? Che ca**o dici, credi che io sia lesbica?"
"Bè, ti piacciono le donne..."
"No, ascoltami bene. Io sono Paulie, che è innamorata di Tory. Non ti sbagliare. E io so che Tory è innamorata di me, e nessuna delle due è lesbica!"
A Parigi una donna non si sognerebbe mai di spruzzare il profumo su se stessa. Lei lo spruzzerebbe nell'aria... e lo attraverserebbe.
Voilà. Provi!