Scritta da: Claudia Di Lembo
La simulazione delle emozioni, porta alla perdita di controllo.
dal film "Io, Robot" di Alex Proyas
La simulazione delle emozioni, porta alla perdita di controllo.
Marty, non stai pensando quadrimensionalmente!
Agisci ed avrai la cena, pensa e sarai la cena.Commenta
Da un grande potere derivano grandi responsabilità.
Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?
Dobbiamo arrivare molto al di là della nostra personale esistenza. Dobbiamo pensare non come individui ma come specie, dobbiamo affrontare la realtà del viaggio interstellare.
Buona sera, Londra. Prima di tutto vi chiedo di scusarmi per questa interruzione. Come molti di voi io apprezzo il benessere della routine quotidiana, la sicurezza di ciò che è familiare, la tranquillità della ripetizione. Ne godo come chiunque altro. Ma nello spirito della commemorazione, affinché gli eventi importanti del passato, generalmente associati alla morte di qualcuno o al termine di una lotta atroce e cruenta vengano celebrati con una bella festa, ho pensato che avremmo potuto dare risalto a questo 5 Novembre, un giorno, ahimè, sprofondato nell'oblio, sottraendo un po' di tempo alla vita quotidiana, per sederci e fare due chiacchiere.
Alcuni vorranno togliere la sicura, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità. E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese.
Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c'era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere a ciò. Com'è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate un colpevole, non c'è che da guardarsi allo specchio.
Io so perché l'avete fatto. So che avevate paura. E chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie. C'era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, ed il caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all'attuale Alto Cancelliere, Adam Sattler. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso, obbediente consenso. Ieri sera ho cercato di porre fine a questo silenzio.
Ieri sera io ho distrutto il vecchio Bailey, per ricordare a questo paese quello che ha dimenticato. Più di quattrocento anni fa, un grande cittadino ha voluto imprimere per sempre nella nostra memoria il 5 Novembre. La sua speranza, quella di ricordare al mondo che l'equità, la giustizia, la libertà sono più che parole: sono prospettive. Quindi, se non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti, vi consiglio di lasciar passare inosservato il 5 Novembre.
Ma se vedete ciò che vedo io, se la pensate come la penso io, e se siete alla ricerca come lo sono io, vi chiedo di mettervi al mio fianco, ad un anno da questa notte, fuori alle porte del Parlamento, e insieme offriremo loro un 5 Novembre che non verrà mai più dimenticato.
Morpheus: Matrix è ovunque, è intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.
Neo: Quale verità?
Morpheus: Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri sei nato in catene. Sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha muri, che non ha odore. Una prigione, per la tua mente.
Ci sono persone che nascono con la tragedia nel sangue.
Molte persone vivono seguendo il cammino scelto da noi, perché troppo timorosi per esplorarne altri.
Ma ogni tanto arrivano persone come voi, che superano gli ostacoli che mettiamo lungo la strada.
Persone che capiscono che il libero arbitrio è un dono che non si sa mai come usare, fino a quando non si lotta per ottenerlo.
È questo il vero piano del presidente, e cioè che un giorno non saremo noi a scrivere il piano, ma voi.