Come posso sapere quanto sia duro perdere qualcuno... il dolore di capire che anche se due persone sono fatte l'una per l'altra non necessariamente significa che siano fatte l'una per l'altra adesso!... Che ne posso sapere io? Come posso sapere che a volte vorresti solo metterti a gridare e colpire qualcuno o stare su un pontile a piangere...
- Cameron: Senti, House, volevo solo... - House: Di nuovo, non c'è di che. - Cameron: Volevo solo che tu sappia... - House: Lo so, mi sei grata. Sembri quasi convinta che il saperlo sia per me vitale.
- Leo: Diciassette anni? Hai diciassette anni? - Veronica: Non vedo come la mia età sia rilevante in questa discussione. - Leo: Beh, è perché non mi stai leggendo nel pensiero...
- Marco: Eva, la bambina non è nata prematura. - Eva: Che vuoi dire marco? - Marco: Che è nostra figlia! - Eva: Cosa? Cos... [I due si abbracciano e si baciano] - Infermiera: [Li interrompe portando la bimba e rivolgendosi alla piccola] Ehm... Eccola qui la tua mamma. Sì, la tua mamma. - Eva: E il suo papà! - Infermiera: Ah e allora ecco vostra figlia... e che cognome devo metterci? - Eva E Marco: Cesaroni!
- Stefan: Damon per favore. Dopo tutti questi anni non potremmo farla finita? - Damon: Ti ho promesso un'eternità di sofferenza, mantengo la mia parola. - Stefan: Sta lontano da Elena.
- Owen: Non puoi giudicare una persona da un unico caso. - Christina: Il paziente ha diritto di sapere chi è il suo chirurgo e non importa se per caso qualcuno si offende. [...] - Dottoressa Cambel: Cosa farebbe se all'improvviso andasse via la luce o se dovesse operare in un ospedale che non può permettersi un fluoroscopio. Come con la calcolatrice. Visto che c'è una macchina che fa i calcoli i bambini non dovrebbero imparare le basi dell'aritmetica? - Christina: Se li aiutasse ad evitare degli errori come questo. [...] - Owen: Oggi sei stata una maestra con chi aveva bisogno di una lezione ma brutale con chi aveva bisogno di comprensione. Sei stata entrambe le cose, perché io non ci riesco? - Christina: Non sono stata brutale e avevo ragione. - Owen: Giusto. Sei esattamente come lei: caparbia, con idee precise, brava. Fra 40 anni dovrò strappare quel bisturi anche dalle tue mani. - Christina: Dalle mie mani gelide di morta. - Owen: Non hai capito il punto. Voglio starti vicino per i prossimi 40 anni.
I quartieri residenziali sono un campo di battaglia. Arena di ogni tipo di guerra domestica. Mariti che duellano con le mogli. Genitori che incrociano le spade con i figli. Ma le battaglie più sanguinose sono quelle tra nuore e rispettive suocere.
- Jen: Giusto! Vedi, il fatto è che quella ragazza, lei, ha la tendenza a cedere a comportamenti autodistruttivi nella sua vita... e... quando qualcosa le va storto lei ha il desiderio di distruggere anche tutto il resto e inoltre non si è mai potuta fidare di nessuno finora quindi... - C. J.: Tutti dobbiamo iniziare prima o poi.
- Brooke: La piccola Sawyer è malata. - Haley: Peyton non verrà? Mi dispiace tanto, Brooke. - Brooke: Lo capisco. Ma mi manca. - Haley: Stai bene? - Brooke: Si. Quello che avete fatto qua dentro... è fantastico, Haley. Nessuno ha mai fatto una cosa del genere per me. È strano. Peyton diceva che le persone se ne vanno sempre. Ma quando se ne andavano, io ero sempre lì per lei. Quest'anno è stato il più difficile della mia vita. E sai chi c'è sempre stata per me? Sempre e comunque? La mia damigella d'onore. - Haley: Io? - Brooke: Dì che lo farai. - Haley: Ne sarei onorata, Brooke.