Scritta da: Enzo Siesto
[dal funzionario comunale]Commenta
Homer: Ah ah, lo sapevo che c'era un errore. Chi è questa Margaret Simpson?
Impiegato: Ehm, credo che quella sia sua figlia minore.
Homer: Ah già, è vero.
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Homer: Ah ah, lo sapevo che c'era un errore. Chi è questa Margaret Simpson?
Impiegato: Ehm, credo che quella sia sua figlia minore.
Homer: Ah già, è vero.
Non importa quanto io urli o quanto tu stia in silenzio... io ti ascolto!
Ross: Io non sarei bravo a rimorchiare? Con te ha funzionato, i pare?
Rachel: Oh, certo! Incontrata, corteggiata e bam, dopo nove anni sono stata tua!
La mia gente, se ancora posso chiamarla così si scambiava quest'anello in segno di devozione: la corona significa fedeltà, le mani amicizia e il cuore... beh lo sai... mettilo con la punta del cuore rivolta verso di te, vuol dire che appartieni a qualcuno.
Joey: ascolta, sono venuta qui stasera perché volevo dirti che hai rovinato la mia famiglia, tu hai distrutto la mia vita, e non perché tu abbia infranto la legge o perché tu sia in prigione o perché tu mi abbia lasciato senza un padre... la vera tragedia è che tu non mi conosci, insomma io sono tua figlia e tu non mi conosci affatto... perciò sono tornata solo per dirti che... va tutto bene... nonostante tutto me la cavo e ce la farò anche senza il tuo aiuto, ho imparato a farne a meno e... e io volevo chiederti giusto una cosa... mi vuoi bene?
Mr Potter: ti amo più di qualunque altra cosa, mi dispiace da morire, perdonami Joey
Joey: e ci pensi a me?
Mr Potter: tesoro mio, non faccio altro ogni giorno ogni ora, ogni minuto
Joey: tu mi vuoi veramente bene? Perché io ho quindici anni e mi sento sola... e sempre di più ogni giorno della mia vita sono convinta che nessuno mi ami
Mr Potter: no, non è affatto vero, io ti amo moltissimo e ti assicuro che non sono l'unico Dawson Leery è innamorato di te, Joey... non te l'ha mai detto?
Joey: no, mai
Mr Potter: Comunque io lo so, lui ti ama
Joey: e come lo sai?
Mr Potter: perché ti guarda nello stesso modo in cui tua madre guardava me.
- Damon: Vuoi sentire una brutta notizia o una bruttissima notizia?
- Stefan: In realtà non voglio sentire nessuna notizia, Damon.
- Damon: Ok, fammi riformulare: vuoi sapere che il Consiglio ha ripreso la caccia ai vampiri, oppure che ho appena ucciso lo zio John Gilbert?
- Dean: Che vecchia pazza.
- Sam: Perché? Perché crede nei fantasmi?
- Dean: Guarda come difende la sua ragazza il cucciolone.
- Sam: Baciami.
- Dean: Sì, se non ti bacia prima lei.
Non mi importa di essere io il cattivo. Prenderò tutte le decisioni di vita e di morte mentre tu sarai occupato a preoccupato dei danni collaterali. Lascerò persino che mi odi per questo. Ma alla fine... starò io quello che l'avrà salvata.
È proprio perché ti amo che non posso essere egoista con te.
- Nathan: Cosa è successo in quel corridoio?
- Dan: Keith voleva entrare nella scuola per salvare quel ragazzo. L'ho lasciato andare, sperando che gli sparasse. Poteva essere lui l'eroe... a patto che fosse un eroe morto. Ma dopo pensai: perché Keith deve fare l'eroe al posto mio? Fu allora che l'ho seguito. Jimmy piangeva, e Keith gli diceva: ce la farai. Puoi farcela. La pena nel tuo cuore, la voce nella tua testa che dice che non c'è una via d'uscita... è sbagliata. Puoi farcela. È come se stesse parlando con me. In quel momento, forse, il momento più eroico, più altruista della vita del mio caro fratellone... io l'ho odiavo da matti. Lo odiavo talmente tanto che l'avrei preso a pugni, non aveva alleviato la mia pena. La pena era ancora nel mio cuore e nella voce del ragazzo che diceva: non c'è nessuna via d'uscita, aveva ragione! E se ne stava in ginocchio d'avanti a me. Dopo che Jimmy morì, io presi la pistola e la puntai contro Keith, e lui la vide, e in quell'istante ho pensato che tutto quello che era andato storto nella mia vita, era colpa sua. Sarebbe andata meglio solo uccidendolo. Premendo quel grilletto sarebbe tutto finito. Così feci ciò che non dovevo. Ma non è finita niente. Ho rovinato tutto. Mi dispiace tanto. Mi dispiace figlio mio. Mi dispiace tanto.
- Nathan: Ci sono molte persone a cui dovresti dire mi dispiace tanto. Ma io non sono una di queste. Non sarei dove sono se non fosse stato per te. La mia carriera, la mia famiglia... la mia vita. Non importa ciò che hai fatto, tu sei mio padre. Sei mio padre e io ti voglio bene.