- Stefan: Elena, non sapevo saresti passata. - Elena: Lo so, avrei dovuto chiamare. - Damon: Non fare la sciocca, sei sempre la benvenuta. Non è vero Stefan? Sapete, dovrei tirar fuori l'album di famiglia, o qualche filmino. Ma devo avvisarti... non è sempre stato così bello.
- Stefan: So che è tardi ma... avevo bisogno di sapere che stessi bene. - Elena: Sai, per mesi questo è ciò che tutti si sono chiesti riguardo a me. Se fossi stata bene. - Stefan: E tu cosa rispondevi? - Elena: Che stavo bene. - Stefan: L'hai mai detto sul serio? - Elena: Chiedimelo domani.
- Stefan: Damon per favore. Dopo tutti questi anni non potremmo farla finita? - Damon: Ti ho promesso un'eternità di sofferenza, mantengo la mia parola. - Stefan: Sta lontano da Elena.
- Stefan: Perché adesso sei qui? - Damon: Potrei farti la stessa domanda. Comunque sono piuttosto certo di poter riassumere tutte le risposte con una piccola parola... Elena.
- Elena: La primavera scorsa l'auto dei miei genitori è volata da un ponte dentro il lago. E... io ero seduta dietro e sono sopravvissuta loro non ce la fecero. Ed ecco la mia storia. - Stefan: Non sarai triste per sempre, Elena.
[Stefan restituisce ad Elena il suo diario che ha trovato nel cimitero] - Stefan: Ho pensato che forse l'avresti rivoluto. - Elena: Deve essermi caduto... grazie. - Stefan: Non preoccuparti, non l'ho letto. - Elena: No? Perché no? Chiunque altro l'avrebbe fatto. - Stefan: Beh, io vorrei che nessuno leggesse il mio. - Elena: Hai un diario? - Stefan: Sì, se non scrivo le cose me le dimentico. I ricordi sono troppo importanti.