Scritta da: Chiiaa
in Frasi di Film » Telefilm
Vi siete mai chiesti se siamo noi a creare certi momenti nella vita o se sono quei momenti che creano noi?
Lucas Scott (Chad Michael Murray)
dal film "One tree hill" di Serie TV
Vi siete mai chiesti se siamo noi a creare certi momenti nella vita o se sono quei momenti che creano noi?
A volte mi sento incredibilmente fuori posto. Addirittura a disagio nella mia stessa pelle, come se non fossi, non so... adatta al mondo che mi circonda. Come se fossi nata nel momento e nel luogo sbagliato. Poi penso a mio figlio e ho paura perché non vorrei mai che lui si sentisse intimidito e inadeguato. Il mio cuore si spezzerebbe.
Se non metti te stesso al primo posto, ogni tanto e non insegui un tuo sogno personale; temo che ti sveglierai un giorno rimpiangendo quello che potevi essere.
Lasciatemi dire che questo premio significa tante cose per me. Ho dedicato il lavoro di una vita a questa squadra. Ma i miei giocatori... i miei giocatori mi hanno dato molto, molto di più. Dovete sapere che il basket è stato il mio primo amore, e come molti di voi sanno bene: il primo amore non si scorda mai. Il mio unico rimpianto è non condividere questo momento con l'altro amore della mia vita: la mia defunta moglie Camilla. Camilla è stata l'unica persona che mi ha pienamente compreso. Stare con lei faceva si che ogni altra cosa non fosse importante. Nel momento in cui la conobbi capì che era ciò che cercavo, che era il mio futuro. Sapevo che nessuna persona si sarebbe mai potuta mettere tra di noi. Penso che a Camilla sarebbe piaciuto questo gruppo di ragazzi. E ora voglio ringraziali e voglio ringraziare tutti voi per avermi permesso di trascorrere tutta una vita con il mio primo amore. Grazie!
- Brooke: Lucas ti prego non mi odiare, ma credo di aver commesso un errore.
- Lucas: Anch'io.
- Brooke: Davvero?
- Lucas: È che... mi sei così mancata quando mi hai lasciato, e passavo ogni giorno con la speranza che noi due tornassimo insieme. Ma mentre ascoltavo Whitey che descriveva la sua vita con Camilla, io ho capito che...
- Brooke: Che non stava descrivendo noi. Credi che possa esistere anche per noi?
- Lucas: Cosa?
- Brooke: Un'amore così forte nel quale nessuno possa intromettersi?
- Lucas: Lo vorrei tanto.
- Nathan: Cosa è successo in quel corridoio?
- Dan: Keith voleva entrare nella scuola per salvare quel ragazzo. L'ho lasciato andare, sperando che gli sparasse. Poteva essere lui l'eroe... a patto che fosse un eroe morto. Ma dopo pensai: perché Keith deve fare l'eroe al posto mio? Fu allora che l'ho seguito. Jimmy piangeva, e Keith gli diceva: ce la farai. Puoi farcela. La pena nel tuo cuore, la voce nella tua testa che dice che non c'è una via d'uscita... è sbagliata. Puoi farcela. È come se stesse parlando con me. In quel momento, forse, il momento più eroico, più altruista della vita del mio caro fratellone... io l'ho odiavo da matti. Lo odiavo talmente tanto che l'avrei preso a pugni, non aveva alleviato la mia pena. La pena era ancora nel mio cuore e nella voce del ragazzo che diceva: non c'è nessuna via d'uscita, aveva ragione! E se ne stava in ginocchio d'avanti a me. Dopo che Jimmy morì, io presi la pistola e la puntai contro Keith, e lui la vide, e in quell'istante ho pensato che tutto quello che era andato storto nella mia vita, era colpa sua. Sarebbe andata meglio solo uccidendolo. Premendo quel grilletto sarebbe tutto finito. Così feci ciò che non dovevo. Ma non è finita niente. Ho rovinato tutto. Mi dispiace tanto. Mi dispiace figlio mio. Mi dispiace tanto.
- Nathan: Ci sono molte persone a cui dovresti dire mi dispiace tanto. Ma io non sono una di queste. Non sarei dove sono se non fosse stato per te. La mia carriera, la mia famiglia... la mia vita. Non importa ciò che hai fatto, tu sei mio padre. Sei mio padre e io ti voglio bene.
- Dan: Cosa stiamo facendo di nuovo qui?
- Keith: Credo che non abbiamo mai lasciato questo posto.
- Dan: Keith? Se potessi tornare indietro io...
- Keith: Tu non puoi. Questo lo sappiamo entrambi.
- Dan: Mi dispiace tanto... per quel giorno e ogni giorno passato.
- Keith: Lo so bene, Dan. E ti perdono.
- Dan: Ti ho portato via da tutti quelli che avevi nel cuore, come puoi perdonarmi?
- Keith: Sei morto, quando potrei perdonarti se non adesso? Sai, Dan, tu hai fatto delle cose orribili che non si possono cambiare in nessuna maniera. Ma ti sei impegnato per cercare di riparare. Sei stato un uomo migliore.
- Dan: Ho mentito sul mio trapianto di cuore. Il libro e lo show erano una frode. Io non sono stato un uomo migliore.
- Keith: Non ho detto che sei perfetto. Non lo è nessuno; ma comunque hai imparato quali sono le cose importanti. Hai messo i tuoi amici e la famiglia per primi. E sei anche diventato altruista e la persona gentile che desideravo tu fossi.
- Dan: Quello che praticamente eri tu. Per molti anni sono stato geloso di te. Avrei dovuto provare a somigliarti, essere orgoglioso di te. Sono orgoglioso di te. Ti voglio bene Keith.
- Keith: Ti voglio bene anch'io. Su vieni. Quella voce aveva torto: puoi farcela. Adesso vieni, facciamo una passeggiata.
- Dan: Lo so dove stai andando, che cosa ne sarà di me?
- Keith: Non ti preoccupare. Ora fidati di me.
- Brooke: Torneresti mai indietro? A 16 anni, non lo so, mi sembrava tutto così assolutamente facile. Rifaresti le stesse cose?
- Lucas: Beh, apprezzerei di più alcune cose, credo. Ma penso sia necessario passare di tutto nella vita, per arrivare dove si vuole.
Il suo cuore deve essere a pezzi ora, e io vengo qui e ascolto il silenzio... sento gli echi di come eravamo prima. Cerco in tutti i modi di essere paziente, e serena... e di provare un po' di gioia. Più che altro prego di trovare la forza di non rovinargli la vita per ciò che voglio io. È la parte più dura... lasciare andare.
Ho ventidue anni, ho guadagnato più soldi di quanti ne potrò mai riuscire a spendere e non mi sono mai sentita così sola in tutta la mia vita, giuro.